Terzo Megalotto della 106: sei arresti per estorsione e istigazione alla corruzione. Coinvolta la cosca cassanese Abbruzzese-Forastefano
Nella mattinata di oggi, 17 gennaio 2025, gli agenti del Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) di Catanzaro, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip nei confronti di sei persone. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di estorsione aggravata dal metodo mafioso e istigazione alla corruzione.
Indagine sull’estorsione legata ai lavori pubblici
Le accuse scaturiscono da un’indagine avviata dopo la denuncia di un imprenditore edile, vittima di una richiesta estorsiva di 150mila euro, equivalente al 3% di un appalto da 5 milioni di euro relativo alla costruzione del “Terzo Megalotto” della Ss 106. L’opera, di rilevanza strategica, si trova in un territorio storicamente influenzato dalla criminalità organizzata, e per questo soggetta a un attento monitoraggio delle dinamiche criminali. Gli investigatori della DIA, supportati da intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, e dall’analisi di documentazione fiscale, bancaria e amministrativa, hanno delineato il sistema di pagamento estorsivo. A livello indiziario, è emerso che le somme richieste venivano ricavate tramite sovrafatturazioni messe in atto da ditte colluse, utilizzando documenti falsi per simulare consegne di materiali e prestazioni sovradimensionate. Queste somme sarebbero confluite nelle casse della cosca di ‘ndrangheta Abbruzzese-Forastefano di Cassano all’Ionio. Tra gli arrestati figurano il reggente della cosca Abbruzzese Forastefano all'epoca dei fatti - il 2022 - Leonardo Abbruzzese detto "Nino", attualmente detenuto al 41 bis dopo essere stato arrestato il 6 novembre 2023 in Puglia dopo un periodo di latitanza perché coinvolto nell'operazione Athena, un capocantiere, il suo autista e tre imprenditori titolari di aziende ritenute compiacenti con la 'ndrangheta.
Istigazione alla corruzione e sequestro di società
Tra le accuse figura anche il reato di istigazione alla corruzione: uno degli indagati avrebbe offerto 20.000 euro al capocantiere di una società a partecipazione statale per falsificare i certificati di stato avanzamento lavori (SAL) relativi allo smaltimento dell’acqua. Contestualmente, è stato disposto il sequestro preventivo di tre società e dei relativi complessi aziendali, ritenuti strumenti funzionali alla realizzazione delle attività illecite.
Webuild non coinvolta
L'inchiesta non riguarda il contraente dell'opera Webuild, società, hanno sottolineato fonti investigative, sempre collaborativa con le forze dell'ordine nel fronteggiare i tentativi di infiltrazione delle cosche nei lavori dell'opera.
Fase preliminare delle indagini
Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari, in attesa della verifica processuale nel contraddittorio tra accusa e difesa. Le accuse nei confronti degli indagati restano subordinate all’esito del processo.