Cosenza

Domenica 19 Gennaio 2025

A Cosenza promossa la riforma della scuola: Bibbia e Latino, patrimoni culturali

Il latino alle medie, le poesie da imparare a memoria, la storia nostrana prima che quella del mondo, la lettura della Bibbia e molto altro ancora. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha suonato le campanelle di tutte le scuole patrie presentando i nuovi programmi scolastici. «Ritengo un’ottima idea inserire il latino già alle Medie poiché è basato sulla logica, allarga la mente e non è una lingua morta ma a base della nostra cultura» commenta Simona Sansosti, dirigente del Comprensivo “Rende Commenda” che abbraccia Primaria e Superiori di primo grado nella scuola più grande della Provincia con 1.900 alunni e circa 200 docenti. È di parte perché prima di diventare preside ha insegnato per dieci anni proprio italiano e latino. «Nella nostra scuola già ora attiviamo mini corsi di latino per i ragazzi delle terze classi, non solo per quanti frequenteranno i licei». In merito agli altri punti chiave dell’annunciata riforma la dirigente nota come l’attenzione alla storia occidentale è già forte e allo stesso modo brani della Bibbia sono letti non solo nelle ore di religione, ma anche in epica e letteratura. La dirigente del Liceo scientifico “Enrico Fermi-Polo tecnico “Brutium”, Rosita Paradiso, guarda dalla Secondaria di secondo grado. Tra l’altro è pure presidente della sezione cosentina dell’Uciim (Unione cattolica italiana insegnanti, dirigenti, educatori e formatori). «Condivido che il futuro abbia il sapore dell’antico, il riferimento alla classicità è cruciale per la cultura europea. Il latino è una metodologia trasversale che aiuta nella logica, a prescindere dalla scelta della scuola superiore». La preside racconta un impoverimento della scrittura tra i ragazzi, con difficoltà a scrivere in corsivo e articolare i pensieri perché il linguaggio della messaggistica li condiziona. «Dedicano poco tempo allo sviluppo del pensiero. Ovviamente nella media, perché abbiamo eccellenze con studenti che scrivono ottimamente, compongono poesie e molto altro». La dirigente Paradiso non ha una brutta opinione della geostoria che aiuta a contestualizzare gli avvenimenti nel mondo, dà una lettura non religiosa ma multiculturale al recupero della Bibbia e sottolinea l’importanza di una nuova preparazione per i docenti. In coda un dubbio pratico: «Ma se si inserisce il latino nell’orario delle medie, cosa si toglie?». Una voce dei prof arriva da Maria Galizia, docente di latino e greco al Liceo “Erodoto di Thurii” di Cassano all’Jonio con una lunga esperienza pure alle Medie. «La proposta del ministro può rappresentare un’occasione importante per approfondire le radici culturali della nostra società. Tuttavia è fondamentale che non si limiti a guardare al passato, ma sia progettata per offrire agli studenti strumenti utili a comprendere e affrontare le complessità del mondo contemporaneo», commenta la docente. Che aggiunge: «Il latino può diventare una chiave per comprendere il lessico tecnico e le radici culturali europee; la storia dovrebbe favorire l’analisi critica delle fonti per collegare passato e presente. La Bibbia, infine, può essere valorizzata come patrimonio culturale, evidenziandone l’impatto su letteratura, arte e filosofia. Progetti interdisciplinari e strumenti digitali possono rendere questi insegnamenti più attuali e coinvolgenti per gli studenti» sigilla.

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