Cosenza, ultima spiaggia il Cittadella: l’ennesimo passo falso potrebbe essere fatale ad Alvini
Sarà ancora il Cittadella a fare da giudice della panchina del Cosenza. Un anno fa la squadra veneta è costata cara a Fabio Caserta. L’allenatore di Melito Porto Salvo è stato cacciato da Guarascio e Gemmi dopo un deludente pareggio interno, al “Marulla”. Massimiliano Alvini ha già cominciato a fare gli scongiuri e spera di scampare alla sorte avversa che ha accompagnato molto degli allenatori che durante questi anni di serie B sono terminati nel tritacarne di Eugenio Guarascio. Prima di lui lo stesso destino ha accomunato Braglia, Occhiuzzi, Zaffaroni e Dionigi oltre che l’attuale guida tecnica del Catanzaro. Sono riusciti ad evitare l’epilogo amaro soltanto Pillon (che si è dimesso durante il periodo di lockdown), Bisoli (che di fatto non è stato riconfermato dopo la salvezza miracolosa del 2022) e Viali (che in entrambe le circostanze ha posto in autonomia la parola fine al rapporto con il club rossoblù). Il toscano è terminato recentemente sulla graticola. Il suo idillio con parte della tifoseria sembra terminato rapidamente, nonostante il credito raccolto in precedenza. Eppure, al momento sembra essere l’ultimo dei responsabili per l’ennesimo campionato di sofferenza. I tre punti con i granata sono vitali per tirarsi fuori dal pantano in cui il Cosenza si è ficcato da ormai diverse settimane. La squadra bruzia ha rallentato vistosamente da fine novembre in poi. Nelle retrovie il ritmo non è forsennato ma tutti hanno fatto meglio dei Lupi nelle ultime cinque di campionato. Ed il Cittadella, prossimo avversario, è uno di questi. I veneti hanno ceduto sabato al Mantova in casa dopo aver sommato in precedenza dieci punti dei dodici a disposizione. Un bottino che gli ha permesso di guadagnare otto lunghezze su D’Orazio e compagni. Si tratta del filotto del quale avrebbe bisogno il gruppo cosentino per scrollarsi di dosso la pressione, specie in questo preciso momento. Il calendario propone sulla strada del collettivo rossoblù anche Sampdoria, Carrarese e Juve Stabia fino a metà febbraio. Incontri attraverso i quali è fondamentale rosicchiare terreno per avvicinarsi al rush finale con la fiducia di due mesi fa. Anche a Cremona, i Lupi hanno confermato la volontà di lottare con le armi a disposizione per provare a sorprendere la squadra di Stroppa, che prima di sabato non vinceva in casa dal 24 novembre. Una buona dose di autolesionismo ha contribuito alla maturazione dell’ottava disfatta in ventidue partite. L’espulsione di Ricciardi ha condizionato oltremodo la prova nella seconda frazione. Il Cosenza si è poi sfaldato nel finale quando Martino si è fatto saltare agevolmente da Vandeputte sul lato destro del terreno di gioco. I rossoblù erano riusciti a riprendere immediatamente il risultato sfuggito di mano una prima volta nel primo tempo. La rabbia però non è bastata per strappare un pari perché i limiti si sono ripresentati in modo puntuale. Ed in queste gare sono tanti gli indizi forniti da una formazione che pur lottando generosamente per via di ingenuità individuali e un pizzico di inesperienza fatica a uscire indenne. A cavallo della sosta invernale ne erano state testimonianza anche le gare con Sassuolo e Mantova.