Nessun giro di vite. Resta abbastanza deficitaria, infatti, la situazione di disagio in cui si muove la Sanità del Territorio e quella legata all'ospedale “Pasquale Ferrari”, i cui sistemi di sicurezza sono continuamente messi alla frusta dal pesante ricorso al Pronto Soccorso e a un sistema che naviga a vele spiegate verso il collasso.
La lista delle carenze, molte sono anche legate alla manutenzione dell'immobile, dimostrano che non sono stati risolti i problemi legati alla sostituzione di un medico per far riprendere l'attività dell'Unita semplice di Otorino; che non si è ancora palesata la riapertura del reparto di Ortopedia Traumatologia; che ci sono problemi d’organico alla Gastroenterologia; che non si sono materialmente conclusi i lavori di manutenzione presenti nel Pronto Soccorso; che non c'è una sala per le autopsie. Non è facile anestetizzare neppure la sensazione, anche invisibile, che si starebbe andando verso una implosione generale dei servizi del territorio. Perché le guardie mediche “a volte” restano scoperte in un comprensorio silente, muto a livello Istituzione, dove le amministrazioni comunali, interi Consigli comunali, non hanno nulla da riferire sulle necessità di un presidio che deve sgomitare continuamente con le sole associazioni di volontariato.
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