Cosenza

Venerdì 24 Gennaio 2025

Centrale del Mercure, ambientalisti all’attacco: “Se resta la struttura non ha senso il Parco”

Ambientalisti tornano all'attacco sul depotenziamento della Centrale del Mercure. Il Forum intitolato a “Stefano Gioia”, infatti, richiedono, ai titolari della centrale a biomasse e ai dirigenti dell'indotto i numeri che accompagnano la produttività dell'impianto, la forza lavoro e i comuni interessati dai sostegni compensativi. «Sorgenia – scrivono dal coordinamento del forum ambientalista calabro lucano – continua con la sua attività di aggressione ai diritti e agli interessi delle nostre popolazioni, fiancheggiata da chi con l’azienda elettrica ha rapporti di subalternità». Un impatto negativo che si spinge «fino a pensare di non dover rendere conto alle Istituzioni. È infatti la dirigenza aziendale a decidere se, quando e a chi fornire dati relativi alla Centrale del Mercure e di quali informazioni le Istituzioni debbano accontentarsi. D’altra parte, solo così si può cercare di far passare numeri e dati fantasiosi e inattendibili, in particolare per quanto riguarda numero degli addetti e inesistenti rischi occupazionali». Un atteggiamento «inaccettabile, supportato anche da chi cerca di pescare nel torbido con motivazioni politiche strumentalmente utilizzate a tutto danno di Calabria e Basilicata e delle popolazioni che le abitano». Le associazioni “verdi” rilevano soprattutto il perché non si tenga mai «conto di un dato fondamentale ed incontrovertibile: il “Mostro del Mercure” è una megacentrale che si trova nel cuore del Parco Nazionale del Pollino e che “divora” ogni anno 350.000 tonnellate di alberi con le ricadute conseguenti su ambiente, salute e occupazione vera e duratura. Una anomalia sconcertante e unica nel panorama nazionale ed europeo». La maggior parte dei fautori del “si” adesso «puntualmente “dimenticano“ che si parla di un mega insediamento industriale nel Parco Nazionale più grande e bello d’Italia. Si vuole equiparare la centrale del Mercure alle numerose altre che si trovano in Calabria, in aree non protette? Si abbia allora il coraggio di abolire il Parco Nazionale del Pollino! Le due cose, insieme, non possono coesistere». Forum ambientalista esulta per la posizione tenuta dal Presidente della Giunta Regionale calabrese, Roberto Occhiuto. Si tratta di una «coraggiosa coerenza, a tutela degli interessi veri dell’intera Regione. Il presidente Occhiuto dice che una mega centrale del genere in un parco nazionale non ci può stare, dice una verità tanto sacrosanta quanto ovvia. Non la capisce o fa solo finta di non capire solo chi ha interessi diversi dal corretto sviluppo di una Regione che vuole finalmente sentirsi protagonista nelle decisioni e nelle scelte che la riguardano, senza subalternità e timori reverenziali nei confronti di quei poteri forti che, con comportamenti prevaricatori, pensano di farla da padrone a casa d’altri».

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