
Sanremo non è solo un evento musicale, ma anche un momento che intreccia ricordi, tradizioni familiari e grandi emozioni. Quest’anno, sul prestigioso palco dell’Ariston, ci sarà Brunori Sas, il cantautore calabrese che, con la sua musica e le sue storie, ha saputo toccare il cuore di tanti. Ma dietro il successo, c’è una famiglia che lo ha sempre sostenuto, in particolare una figura speciale: sua madre, affettuosamente chiamata "Mammarella Sas".
A pochi giorni dall’inizio del Festival, Mammarella ha condiviso una lettera carica di ricordi e sentimenti, un viaggio emozionante nella sua vita e in quella del figlio. Dall’arrivo del primo televisore in casa, ai Festival di Sanremo seguiti con i vicini, fino alla gioia incontenibile di vedere il proprio figlio sul palco che per lei ha sempre rappresentato un appuntamento magico.
La lettera non è solo un messaggio d’amore per Brunori, ma anche un inno alla famiglia, ai sacrifici, alla semplicità e ai sogni che diventano realtà. Un testo che racconta di un tempo in cui la televisione era il centro delle serate, il "Sorrisi e Canzoni" era immancabile, e il Festival era un momento di condivisione e gioia per tutti.
Brunori Sas sarà sicuramente accompagnato dall’affetto del pubblico, ma anche da quello di sua madre, che ha saputo trasformare una semplice lettera in un toccante tributo alla vita, alla musica e alla forza dei legami familiari.
Di seguito, la lettera integrale di Mammarella Sas:
Quando arrivò il televisore in casa mia, ero una ragazzina. La felicità di quel giorno per tutti noi ancora oggi mi emoziona. Rolando saliva le scale con uno scatolone immenso e noi tutti dal pianerottolo ad aspettare con ansia quel televisore "Westinghouse". Così si chiamava. Lo aveva comprato mio fratello Dino per fare felice mamma e anche noi. Solo un canale in bianco e nero, pochi programmi, ma la TV dei ragazzi con Rin Tin Tin, L’isola del tesoro, Stanlio e Ollio lo guardavamo sporchi e sudati (avevamo giocato in cortile) con la merenda che, a dispetto di quelle di oggi, erano due fette di pane col formaggio, con l’olio e origano, o acqua e zucchero.
Arrivò poi il "Festival di Sanremo": era l’evento dell’anno! A casa mia per il Festival c’era il pienone dei vicini che ancora non avevano la televisione. Si mettevano le sedie come al cinema, si commentavano i vestiti delle cantanti (allora si vestivano), le acconciature e naturalmente le canzoni. Modugno, Villa, Wilma De Angelis. Ciccio offriva bicchierini con liquore "artigianale".
Gli anni passarono in fretta, portando gioie e tanti dolori. La famiglia piano piano diminuì, ognuno per le strade della vita, altri per la strada del cielo. Così arriviamo a Joggi. Il Festival per me aveva la priorità (anche se già i canali erano cresciuti). Con Bruno facevamo i pronostici, sempre in disaccordo perché i suoi erano sempre contrari ai miei. Con Mario, che abitava a Reggio Calabria, ci facevamo gli squilli al telefono quando ci piaceva una canzone. Le telefonate si pagavano, non c’erano cellulari, né televoto, né Fantasanremo. Avevamo il "Sorrisi e Canzoni" sul tavolo con i testi delle canzoni, e voi figli vicino a noi.
Festival 2025. Non avrei mai pensato che ci saresti stato tu, figlio mio! Penso a tuo padre: cosa avrebbe fatto? Chi avrebbe votato e, soprattutto, fatto votare? Non ho ancora realizzato. Per me resti sempre il figlio che mi porta, con la sua semplicità e simpatia, tante risate. Ora che ci penso, mi porti "Sorrisi e Canzoni". La gavetta fatta, con la tua semplicità e il tuo amore per la musica, ti ha portato fin qui. Non era un traguardo che ambivi. Io sì, volevo riassaporare tutti i Festival della mia vita che, purtroppo per l’età, sono stati tanti.
Ti vedrò in televisione? Ti vedrò dal vivo? Non lo so. So solo che aspetto con ansia quella sera con "Sorrisi e Canzoni" vicino, con te in copertina col gruppo cantanti, una scatola di "Kleenex" perché certamente piangerò di gioia, ma anche di rimpianto per non avere vicino la persona cara al cuore di tutti noi, con la quale facevo i pronostici. Quest’anno avremmo votato lo stesso cantante.
A Madonna t’accumpagna, figlio mio!
Se avete letto, che ve lo dico a fare? Senza di voi che lo amate, non ci sarebbe stato Festival. Grazie di cuore.
Mammarella Sas vi abbraccia.
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