Bisogna intervenire e presto, perché la situazione è ormai insostenibile. Lo denunciano le associazioni che si occupano del giovane eritreo che sopravvive ormai da anni vicino il ponte di Calatrava e lo raccontiamo pure noi da tempo su queste colonne. Nei giorni scorsi Pino Salerno, il presidente dell’associazione “Casa nostra” responsabile dell’unità di strada che almeno due volte a settimana raggiunge Momo (il nome è di fantasia) con la scusa del cibo e d’una bottiglietta d’acqua per provare a creare un dialogo con lui, ha scritto prima alla Polizia municipale e poi al sindaco Franz Caruso per denunciare il dramma dimenticato di questo ragazzo che giace abbandonato su quel che resta d’un vecchio materasso nell’area d’uno dei simboli della città contemporanea, tra l’altro dedicato a San Francesco di Paola che alla carità e alla povertà ha vocato la sua vita.
«Intendiamo segnalare una situazione di estrema gravità riguardante una persona senza dimora che vive sotto il Ponte di Calatrava in condizioni di assoluto degrado, tra rifiuti e infestazioni di topi», ha messo nero su bianco Salerno nella missiva indirizzata al primo cittadino. Aggiungendo: «La persona è seguita dalla nostra associazione da tempo: due volte a settimana i volontari si recano sul posto per portare cibo, vestiti e coperte, cercando di alleviare, per quanto possibile, le sue difficoltà. Abbiamo tentato con ogni mezzo di convincerlo a sottoporsi a visite igienico-sanitarie e ad accettare un’assistenza più strutturata, ma purtroppo ha sempre rifiutato. Negli ultimi tempi, la situazione è drasticamente peggiorata, sia dal punto di vista sanitario che ambientale. Le condizioni in cui vive sono DISUMANE, e purtroppo non riusciamo a trovare le parole giuste per descrivere adeguatamente la gravità del contesto. Per questo motivo, vi invitiamo caldamente a verificare di persona le condizioni sul posto: solo un sopralluogo potrà far comprendere la reale entità del degrado e il rischio per la salute e la sicurezza della persona coinvolta, così come della comunità».
l presidente di “Casa nostra” chiede al sindaco «di intervenire con urgenza, attivando anche i servizi sociali del Comune, affinché sia possibile individuare una soluzione immediata per questa persona e per la tutela della salute pubblica». Ovviamente l’associazione, come tutti i suoi volontari che Momo lo conoscono bene, sottolineano d’essere a «disposizione per ogni eventuale collaborazione o ulteriore chiarimento». La segnalazione è stata tempestivamente raccolta da Palazzo che Bruzi. Proprio ieri mattina i servizi sociali comunali hanno contattato Pino Salerno per chiedere ulteriori informazioni sul caso. Hanno quindi aggiunto che faranno un sopralluogo nell’area in cui il giovane resta anzitutto nelle ore notturne per valutare come intervenire, considerata la resistenza di Momo a ogni proposta o tentativo di portarlo via da lì. Poco lontano ha pure creato un piccolo orto.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia