Entro poche ore, oggi, potrebbe “uscire” ufficialmente il candidato a sindaco del comitato. Sandro Principe? Pierpaolo Iantorno? Francesco Adamo? La riunione definitiva per trovare una sintesi tra le parti è stata convocata ieri sera ma, pare, si sia protratta più del dovuto rispetto ai pronostici della vigilia. C'è attesa, indubbiamente, sulla scelta del candidato perché su questa potrebbero orientarsi, verosimilmente, anche le altre compagini che lavorano al voto amministrativo. Intanto “una partecipata assemblea dei soci e dei simpatizzanti di attivaRende” si è svolta martedì pomeriggio nella sala Internet del Museo del Presente. Tema del confronto, naturalmente, le prossime amministrative e il relativo posizionamento dell’associazione.
I lavori sono stati introdotti da Marina Simonetti, il quale nel ribadire l’impegno dell’associazione a essere protagonista di questa nuova fase della vita politica della città, “ha rimarcato la responsabilità che deriva all’associazione dall’essere, insieme alla Federazione Riformista, il soggetto che più di altri si è speso e ha lavorato nella città per opporsi alle politiche della passata amministrazione”. Una continua azione di contrasto e proposta “agita con competenza e correttezza, nel merito e nel rispetto delle regole democratiche, promuovendo e sostenendo con le sue numerose iniziative politiche e culturali, una diffusa consapevolezza che una Rende più equa, più sana, più vicina ai cittadini è possibile”, si legge in una nota del movimento. Come a dire: ci siamo anche noi nella corsa al candidato a sindaco. “La città sente che queste non sono elezioni come le altre - ha continuato Simonetti -; la città esce fuori da quasi un decennio di buio culminato con l’ignominia del commissariamento. Occorre una grande opera di ricostruzione, che deve vedere tutti i rendesi di buona volontà rimboccarsi le maniche per ridare a Rende il ruolo che merita in Calabria e nel Mezzogiorno, attraverso servizi e infrastrutture di qualità, che riconfigurino questa nostra area urbana nell’ottica dell’armonizzazione dei servizi e delle infrastrutturazioni”. Il dibattito ha convenuto sulla necessità di lavorare con tutte le forze sinceramente impegnate per raggiungere questi obiettivi, “a cominciare da quelle che si sono distinte nella battaglia referendaria.
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