Anche WWF Italia al fianco della Regione Calabria. Il fondo mondiale per la Natura, infatti, recentemente si è schierato con il presidente Roberto Occhiuto, parte della Regione Calabria, ma anche al fianco delle Amministrazioni “dissonanti” (Rotonda e Viggianello) che sono pronte a difendere l’articolo 14 della legge regionale numero 36/2024 (c.d. norma Laghi) che prevede il divieto di realizzazione di impianti a biomasse nei parchi nazionali e regionali con una potenza superiore a 10 MW termici. Il provvedimento è stato attuato includendo anche il depotenziamento degli impianti già esistenti. Tale disposizione avrebbe come prima conseguenza il fortissimo ridimensionamento dagli attuali 35 MW elettrici della centrale a biomasse del Mercure nel cuore del Parco Nazionale del Pollino.
«La battaglia contro la centrale – sottolineano i responsabili della sede romana – viene da lontano e ha visto il WWF sempre in prima fila nel sostenere che l’impianto è incompatibile con un Parco Nazionale per l’impatto ambientale causato soprattutto dall’ingente quantità di biomassa necessaria per il suo funzionamento, circa 350 mila tonnellate /anno, che proviene in gran parte da lunghe distanze con forte peggioramento degli impatti ambientali per le conseguenti emissioni inquinanti e climalteranti che si sommano alle già molto modeste performance impiantistiche (efficienza del 26%) che ne fanno uno dei peggiori modi di usare la biomassa».
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