Cosenza

Sabato 01 Febbraio 2025

Quei veleni sepolti tra Cassano e Cerchiara

Un territorio intriso di storia e bellezza naturale, ma segnato da un fardello invisibile e pericoloso: i rifiuti industriali disseminati tra terra e mare. È quanto emerso dall’audizione del commissario per la bonifica di Crotone, Emilio Errigo, davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari. Un tema che, nella Sibaritide, tocca da vicino sia Cassano all’Ionio che Cerchiara di Calabria. Nel suo intervento, Errigo ha messo in luce l’enorme quantità di materiali contaminati sparsi sul territorio, facendo riferimento specifico ai terreni inquinati nei comuni di Cassano e Cerchiara di Calabria. Il commissario ha parlato di una superficie di 830 ettari di terreni compromessi, oltre a 1480 ettari di mare e 132 ettari di area portuale contaminati da sostanze tossiche derivanti dall’industrializzazione di Crotone. Per Cassano all’Ionio, il problema si traduce in un rischio ambientale e sanitario concreto, con possibili ripercussioni sulla qualità delle acque, sulla salute dei cittadini e sullo sviluppo agricolo e turistico del territorio. La presenza di rifiuti industriali sul suolo comunale rappresenta una minaccia silenziosa, troppo a lungo ignorata. Ma perché la bonifica non parte? Errigo ha evidenziato una serie di ostacoli, tra cui le difficoltà nel trasporto dei rifiuti fuori dalla Calabria, come previsto dal Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR). Tuttavia, nel corso dell’audizione è emersa anche un’ombra inquietante: possibili interessi illeciti legati al blocco dell’intervento. Il presidente della Commissione, Jacopo Morrone, ha insistito affinché il commissario chiarisse meglio questi aspetti, sottolineando che il compito della Commissione non è risolvere dispute normative, ma indagare su eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata nel ciclo dei rifiuti. A quel punto, Errigo è stato invitato a fornire eventuali informazioni riservate in forma secretata, interrompendo la sessione pubblica. La vicenda lascia aperti molti interrogativi. Chi sta rallentando la bonifica? Quali interessi si muovono dietro questo ritardo? Cassano, come tutta l’area coinvolta, ha diritto a un ambiente sicuro. La città, nota per la sua storia millenaria e per la presenza del Parco Archeologico di Sibari, non può essere condannata a convivere con il peso di un inquinamento tossico ereditato dal passato industriale crotonese. La bonifica non è solo una questione tecnica o burocratica: è una battaglia per la salute, per il territorio e per il futuro.

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