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Furti e rapine a Corigliano Rossano, smantellata la "banda della Mercedes bianca": 7 arresti

Smantellata una banda dedita a furti e rapine nell'area di Corigliano Rossano. Un'operazione dei carabinieri ha portato all'arresto di sette cittadini serbi, accusati di far parte di un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti e rapine.

L'operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari sotto la direzione del Procuratore Capo Alessandro D’Alessio, è stata condotta con il supporto degli specialisti dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria e delle unità della Compagnia di San Marco Argentano e della Stazione di Castrolibero.

L'indagine, avviata a seguito dell’aumento esponenziale di furti nella provincia di Cosenza e nelle aree limitrofe, ha svelato l’esistenza di una banda criminale altamente specializzata, che agiva con modalità precise e consolidate. I colpi venivano perpetrati principalmente nelle ore serali, prendendo di mira villette isolate durante l’assenza dei proprietari.

Il gruppo, noto inizialmente come la "banda della Mercedes bianca", si muoveva utilizzando auto potenti e sofisticate tecnologie per eludere i sistemi di sicurezza. Le attività criminose non si limitavano ai furti: in diversi casi, le irruzioni si sono trasformate in rapine violente, con i proprietari delle abitazioni sequestrati e minacciati. Questo modus operandi ha alimentato un crescente allarme sociale e ha richiesto un intervento immediato da parte delle forze dell’ordine. Grazie a un’approfondita attività investigativa, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire i movimenti del gruppo e ad attribuirgli oltre 20 furti e diverse rapine. Le indagini hanno inoltre permesso di individuare le basi operative della banda in Calabria.

All'alba di ieri i militari hanno fatto irruzione in un casolare isolato nella contrada Thurio, sorprendendo gli indagati e procedendo al loro arresto. Durante l’operazione, sono state sequestrate quattro auto di grossa cilindrata, due delle quali risultate rubate, oltre a ricetrasmittenti, telefoni dedicati, strumenti per lo scasso, materiali per il travisamento, preziosi, contanti e altra refurtiva.

I sette cittadini serbi, provenienti da un campo rom dell’hinterland partenopeo, sono stati trasferiti al carcere di Castrovillari, in attesa delle decisioni dell’Autorità Giudiziaria.

 

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