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Truffa ad una 80enne sventata in extremis, ennesimo episodio a Rogliano

Provvidenziale l’intervento dei carabinieri

In aumento le segnalazioni su truffe compiute o tentate ai danni di anziani nel comprensorio del Savuto. Il fenomeno, in crescita negli ultimi tempi, sta destando forte preoccupazione, con episodi che si susseguono tra colpi andati a segno e altri sventati. I carabinieri della Compagnia di Rogliano sono impegnati in un’intensificazione dei controlli, ma il fattore sorpresa gioca a favore dei malfattori.
L’ultimo episodio si è verificato a Rogliano e ha visto come vittima designata un’anziana donna, vedova ottantenne, rimasta sola in casa. La truffa è iniziata con la classica telefonata allarmante: un uomo, spacciandosi per un carabiniere, le ha riferito che suo figlio era stato coinvolto in un grave incidente e che, per evitare il carcere, era necessario un immediato pagamento in contanti e oggetti di valore «per mettere tutto a tacere». Nel bel mezzo della conversazione, qualcuno ha bussato alla porta: si trattava di una conoscente, passata per un saluto. La padrona di casa, ancora in preda all’ansia per la telefonata, ha lasciato la cornetta del telefono sul tavolo per aprire la porta e fare entrare la conoscente, permettendo così a quest’ultima di udire, dall’altro capo del filo, una voce che sollecitava di preparare denaro e gioielli. Intuendo la situazione, la donna ha cercato di farla ragionare, ma l’anziana, ancora scossa, l’ha congedata velocemente. L’amica ha immediatamente allertato una nipote della vittima, che si è precipitata a casa. Dopo alcuni momenti di esitazione, l’anziana ha finalmente ceduto alle sue insistenze e le ha aperto la porta.
A quel punto, la giovane ha chiarito la situazione e chiamato i carabinieri. La tempestività dell’intervento dei militari dell’Arma ha messo in fuga i truffatori, che si sono dileguati prima del loro arrivo. Il tentativo di raggiro, questa volta, è stato sventato, ma le autorità continuano a lanciare appelli alla prudenza, ricordando che episodi simili, in passato, hanno fruttato bottini anche superiori ai 5mila euro.

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