Verso i due anni di “vacatio”. Anche le Guide ufficiali del Parco nazionale del Pollino, infatti, denunciano l'assenza della massima figura presidenziale dell'Ente guidato per tantissimi anni dall'on. Domenico Pappaterra. Allo stato resiste il presidente facente funzione nominato con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, d’intesa con i presidenti delle regioni nel cui territorio ricade in tutto o in parte il Parco.
Alcune indiscrezioni ormai fanno cenno alla prossima nomina di un esponente d'area di Fratelli d'Italia. Il nominativo sarebbe stato fatto qualche giorno fa a Mormanno. Ma da Roma non sembra arrivare alcuna soluzione. Le guide del Parco allora denunciano «l’impossibilità di programmare su lungo termine avendo una linea di riferimento politica» e si chiedendo «quanto l’ambiente, il territorio, la tutela della natura e il vero sviluppo sostenibile di queste aree sia caro ai nostri governanti».
Al netto di ciò, rimangono ancora alcune azioni che «affliggono un territorio che attende una risoluzione per raggiungere la conclusione del loro iter: l’approvazione definitiva del Piano del Parco (solo per quanto riguarda la Basilicata, ndc.); il coordinamento con i comuni per quel che riguarda la gestione e manutenzione delle strade; gli eventuali incentivi per il turismo; il coordinamento per il presidio del territorio con il supporto dei Carabinieri Forestali che accusano un ridotto numero di personale; il nuovo caso relativo alla Centrale del Mercure, tutte le nuove azioni e progettualità che possono essere messe in atto seguendo le direttive comunitarie e nazionali».
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