La discesa in gommone, le rapide e poi la rovinosa caduta in acqua. Denise Galatà, 19 anni, è morta durante una gita fatta con la scuola di Polistena di cui era allieva tra le gole del fiume Lao. Ha battuto la testa contro un masso ed è annegata. Il suo corpo, incastrato sotto il ramo d’un albero fluviale, è stato ritrovato molte ore dopo dai vigili del fuoco. Per il suo decesso sono stati rinviati a giudizio dal Gup di Castrovillari, Luca Fragolino, la guida che si trovava sullo scafo con la vittima e le altre studentesse e il legale rappresentante della società sportiva organizzatrice della rovinosa discesa dell’impetuoso corso d’acqua nel Nord della Calabria. Si tratta di: Giampiero Bellavita, responsabile del gommone su cui aveva preso posto la diciannovenne, di Rizziconi, studentessa dell’istituto “Rechichi” di Polistena, quel giorno impegnata in una escursione con le compagne di scuola, la dirigente scolastica e alcuni docenti; e di Giuseppe Cosenza, presidente del consiglio direttivo della “Asd Canoa Club Lao-Pollino”. Gli imputati dovranno comparire davanti al tribunale di Castrovillari, competente per territorio, il 10 aprile prossimo e sono assistiti dagli avvocati Riccardo Rosa e Assunta Gioia del foro di Castrovillari. Il loro rinvio a giudizio è stato chiesto dal procuratore capo, Alessandro D’Alessio e dal pm Simona Manera. In sede di udienza preliminare si sono costituiti parte civile i congiunti della giovane vittima, con gli avvocati Carmela Macrì del foro di Palmi che ha seguito sin dalle prime battute l’evoluzione della tragica vicenda, Franco Gaudio del foro di Pesaro e Ferdinando de Leonardis del foro di Vicenza.