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«Il Comune di Rende ha recentemente apportato modifiche alle tariffe del servizio mensa scolastica per le scuole primarie, inclusi i plessi di Quattromiglia, senza alcun preavviso alle famiglie interessate. Questa decisione, presa nel corso dell'anno scolastico, ha suscitato forte preoccupazione tra i genitori, che si sono trovati a dover affrontare un incremento dei costi senza alcuna possibilità di pianificazione economica». Ad intervenire nel dibattito in corso è Francesco Midulla del direttivo di Innova Rende.
«Le nuove tariffe, strutturate in base alle fasce Isee, prevedono un aumento significativo che penalizza numerose famiglie, senza che vi sia stato un miglioramento tangibile del servizio offerto. Inoltre, tali variazioni non sembrano rispettare i criteri di stabilità nelle gare d'appalto inizialmente indette per l'assegnazione del servizio mensa», affermano dal movimento. «Oltre al disagio economico, i genitori segnalano anche un peggioramento nella qualità del servizio, con numerose criticità riscontrate nella gestione della mensa scolastica», la chiosa. Si chiede pertanto all'amministrazione comunale di «fornire spiegazioni chiare sulle motivazioni di tali aumenti e di iniziare un confronto con le famiglie per trovare soluzioni che garantiscano un servizio adeguato alle esigenze degli studenti, senza gravare in modo sproporzionato sui bilanci familiari», dice Francesco Midulla del Direttivo di Innova Rende. Nel documento ufficiale diffuso a dicembre 2024, risulta che le tariffe mensili per la refezione scolastica sono state incrementate rispetto a quanto approvato nell’aprile dello stesso anno. In particolare, i genitori hanno messo in risalto, nelle settimane scorse, un aumento medio di circa 60 euro al mese per l’asilo nido comunale, un costo che incide pesantemente sui bilanci familiari.
Ad aggravare la situazione, è stato segnalato anche un cambiamento nell’erogazione delle agevolazioni economiche. In passato, i benefici per i figli successivi al primo erano applicati al secondo figlio, mentre con il nuovo sistema l’agevolazione è stata spostata al terzo figlio. Questo cambiamento, secondo i genitori, non tiene conto della realtà demografica di molte famiglie.
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