Ambulanze senza medico a bordo, ci risiamo. A distanza di pochi giorni dalla morte del “pittore” come lo chiamavano tutti, Rosario Ferraro, 62 anni, colpito da infarto e deceduto in attesa che arrivassero i soccorsi, lo scenario si è ripetuto nelle ultime ore, anche se stavolta la paziente, seppur grave, è stata salvata. I fatti.
Si tratta di una donna di Oriolo che è giunta al Pronto soccorso di Trebisacce per un malore, la stessa è stata visitata dai medici guidati dal Responsabile Giovanni Parrotta e sottoposta a tutti gli esami diagnostici, radiografici e strumentali di routine, e una volta stabilizzata è stata messa nelle condizioni di poter essere trasferita in un presidio ospedaliero più attrezzato vista la delicatezza del caso.
È iniziata così la ricerca disperata di un'ambulanza medicalizzata indispensabile per trasportare la paziente. Dalla centrale operativa del 118 di Cosenza, considerando che la locale postazione Pet, adiacente il Pronto soccorso, era in quel momento impegnata, e preso atto che sono solo due i medici in servizio per coprire un vasto territorio h24, hanno fatto sapere che l'unica autolettiga medicalizzata a quell’ora, era quella di stanza nell’ex nosocomio di Mormanno, centro del Pollino che dista 75 chilometri e più di un'ora di strada da Trebisacce. Per fortuna la malcapitata, assistita dai valenti e mai domi medici del Pronto soccorso ha “resistito” fino all'arrivo dell’ambulanza che l'ha trasportata al “Ferrari” di Castrovillari dove è arrivata viva. Questa volta raccontiamo, dunque, una storia a lieto fine, ma purtroppo una sede Pet, come quella di Trebisacce, che ha competenze da Rocca Imperiale a Villapiana, paesi montani compresi, non può “resistere” con due soli medici in organico.
Servono rinforzi, almeno altre due unità, anche perché in caso di emergenza se si chiede aiuto alle postazioni di Cassano o Corigliano Rossano, quasi sempre la risposta è negativa perchè il mezzo di soccorso o é già impegnato, oppure è privo del medico e quindi ad intervenire dovrà essere Mormanno o Cariati, sedi troppo distanti da Trebisacce, per cercare di salvare una vita umana.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia