Col contagocce. All'orizzonte, infatti, si prospetta l'arrivo di un solo infermiere in un contesto sanitario che non sembra rispettare le performance previste dai dirigenti dell'Asp di Cosenza. I problemi continuano ad essere praticamente irrisolti: il Pronto Soccorso è ancora in sofferenza per via dei lavori di ristrutturazione, mentre la Pneumologia ha fatto qualche passo in avanti grazie al rientro di alcuni medici dirigenti. Però è veramente poco per sostenere di aver risolto i quesiti di una Unità operativa complessa che viaggia sotto organico e che si vuole dimensionare ad Unità semplice per accorparla alla Medicina. Sullo sfondo c'è anche l'emergenza del Cup. Il sistema informatico presenta delle lentezze allo stato insuperabili. I limiti sarebbero palesi anche per quanto riguarda la visione immediata delle analisi cliniche dei pazienti. Un vero dramma, quello generato dal nuovo sistema informatico, che non fa registrare alcun cambiamento positivo presso quei compartimenti in cui ci sarebbe adottare rapidamente la velocità delle prenotazioni e la capacità di rendere più facile l'accesso dei pazienti alle cure. Soprattutto quelli che, dal territorio, si recano in ospedale per monitorare le funzioni vitali della propria salute. Facile sostenere anche l'altra necessità impellente, ossia quella di dare ai cittadini maggiore potere nel campo sanitario. Tutto attraverso un monitoraggio continuo delle performance sviluppate all'interno dei presidi sanitari. Perché le visite degli amministratori servono soltanto ad esprimere valori che non si tramutano direttamente all'interno della macchina sanitaria. Tutte le unità operative sarebbero “eccellenti” se solo potessero contare sul personale necessario al funzionamento del sistema. Un passaggio che, se attuato, produrrebbe quel salto di qualità che non sembra possibile ai manager dell'Asp di Cosenza, i quali guardano alle numerose emergenze in atto in tutti gli “spoke”, tenendo, così, un ospedale come quello di Castrovillari depotenziato, carente di nuovi medici che avrebbero certamente ridato forza a tutti i comparti della sanità. Resta un miraggio soprattutto la riattivazione dell'Ortopedia- Traumatologia, altra infrastruttura che continua ad essere sollecitata per dare risposte agli anziani del territorio. Nelle aziende ed enti sanitari manca tantissimo personale.