Cosenza

Martedì 25 Febbraio 2025

Francesco Vommaro all’Università della Calabria: un’eccellenza della chirurgia vertebrale torna in regione

Dopo l’arrivo del professor Francesco Iacono, l’Università della Calabria accoglie un altro talento della chirurgia ortopedica: il dottor Francesco Vommaro, selezionato come ricercatore in tenure track nel settore Malattie dell’apparato locomotore e medicina fisica e riabilitativa.

Originario di San Lucido, Vommaro è un "cervello di ritorno" che lascia il prestigioso Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna per unirsi al progetto sanitario dell’Unical. Specializzato nella chirurgia correttiva delle scoliosi, con competenze in tecniche mininvasive e trattamenti innovativi, guiderà il Centro scoliosi della nuova UOC di Chirurgia ortopedica presso l’ospedale Annunziata di Cosenza.

L’Unical conferma così il suo impegno nella formazione di medici altamente specializzati, con l’obiettivo di ridurre la migrazione sanitaria. Con l'arrivo di Vommaro, che si affiancherà a Iacono, si punta alla creazione di una scuola di ortopedia di alto livello, capace di offrire prestazioni chirurgiche avanzate direttamente in Calabria.

Un riferimento nella chirurgia vertebrale

Vommaro, 44 anni, è attualmente responsabile della Struttura Semplice "Deformità Vertebrali" al Rizzoli di Bologna e consulente per l’Ospedale Meyer di Firenze, dove opera su bambini con gravi malformazioni vertebrali. A Cosenza potrà contare su strumentazioni all’avanguardia, tra cui il braccio robotico e il sistema di imaging intraoperatorio 2D/3D, messi a disposizione dall’Unical per migliorare l’accuratezza degli interventi.

«Dobbiamo invertire la tendenza e creare fiducia – dichiara Vommaro –. Con il progetto dell’Unical e dell’Annunziata, possiamo costruire un centro di riferimento regionale per la chirurgia della colonna, riducendo la necessità di spostarsi fuori regione per cure specialistiche».

L’iniziativa, sostenuta dalla Regione Calabria e dall’Azienda ospedaliera di Cosenza, rappresenta un passo avanti nella valorizzazione della sanità locale, offrendo ai pazienti un’alternativa concreta ai cosiddetti "viaggi della speranza" per trattamenti complessi.

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