Cosenza, fioccano le polemiche nell’Ordine degli avvocati dopo l'annuncio delle dimissioni di Ornella Nucci
Fioccano le polemiche nell’Ordine forense bruzio in seguito alle paventate dimissioni del presidente Ornella Nucci. I consiglieri di minoranza dell’organismo, gli avvocati Vittorio Gallucci, Lucio Chimento, Rodolfo Folliero, Angela Forte, Emilio Greco, Franco Locco, Federico Montalto, Gabriella Reda, Tommaso Simari e Martina Vetere, hanno redatto un documento di protesta. «In data 26 febbraio – scrivono – ci è stata notificata convocazione del Consiglio per il prossimo lunedì 3, con all’ordine del giorno i seguenti due punti: 1 Dimissioni del Presidente ; 2 Elezione nuovo presidente. La presidente del Consiglio avvocato Ornella Nucci, ha accompagnato l’avviso di Convocazione con una nota a sua firma, nella quale leggiamo: “Cari Consiglieri (…) come avevo già preannunciato la contemporaneità di un impegno professionale non mi consente di svolgere il mio mandato di Presidente (…) ho sempre inteso questa presidenza come servizio e la professione come dovere, nel momento in cui i due impegni non sono conciliabili, reputo che debba essere il servizio a cedere il passo al dovere”. Già con precedente missiva, indirizzata al Foro e datata 9 gennaio 2025 – rimarcano i consiglieri dell’Ordine – la presidente aveva anticipato la sua intenzione, scrivendo, tra gli altri: “… un gravoso ed esaltante impegno lavorativo mi porta spesso a Milano dove assisto un cliente dinanzi il collegio penale (…) la mia unica azione sarà dover garantire al mio assistito la più diligente delle difese, che, allo stato, non appare conciliabile con il totalizzante impegno della presidenza…”. Prontamente, noi dieci consiglieri avevamo diffuso un nostro comunicato agli iscritti esprimendo sentimenti di indignazione, ed anche preoccupazione, ricordando che nel febbraio del 2023, all’indomani dei risultati delle elezioni per il rinnovo delle cariche istituzionali di rappresentanza, l’avvocato Ornella Nucci, che era a capo di una lista autonoma ed era risultata unico consigliere eletto, e l’avvocato Claudio De Luca, a capo di una lista che aveva eletto dieci consiglieri, avevano diffuso una nota stampa, pubblicata su tutti quotidiani e notiziari locali, nella quale affermavano di avere raggiunto un accordo per avviare “una compartecipazione gestionale del Coa, avvicendandosi nel corso del quadriennio 2023-2026, convenendo che la consiliatura si aprirà con la presidenza dell’avvocato Nucci”. L’accordo post elettorale, fortemente lesivo del prestigio, delle prerogative e della credibilità dell’Ordine e del Consiglio, era illegittimo in quanto vietato dalla Legge ordinistica e, pertanto, doverosamente era stato inoltrato un esposto al Consiglio nazionale forense, che vigila sui Coa, che aveva avviato una istruttoria e che si era conclusa con un non luogo a provvedere in quanto, si leggeva testualmente nel provvedimento: «Il presidente ha smentito la sussistenza di staffette o di preventivi accordi o di cariche a tempo». Pertanto, oggi non può sfuggire il carattere strumentale delle dimissioni da presidente, in evidente aderenza all’accordo raggiunto a suo tempo, e la inaccettabilità delle giustificazioni addotte a sostegno delle stesse, non avendo, al contrario, l’avvocato Nucci l’intenzione di dimettersi dalla carica di consigliere dell’Ordine, perché così facendo farebbe venir meno la maggioranza necessaria».