Cosenza

Giovedì 13 Marzo 2025

Allarme sicurezza a Cosenza, operatori sanitari aggrediti in ospedale

Foto Arena

Le aggressioni a personale sanitario ormai sono all’ordine del giorno. I presìdi della nostra provincia purtroppo non sono immuni dal fenomeno. L’ultimo episodio in ordine di tempo si è verificato ieri mattina nella sala prelievi dell’ospedale Annunziata. Due operatori sanitari al culmine di una accesa discussione sono stati spintonati da un utente. In stato di choc hanno dovuto ricorrere alle cure dei medici del Pronto soccorso. Sul posto per gli accertamenti del caso sono intervenuti agenti della Polizia di Stato. L’episodio è stato stigmatizzato da Antonio Caccuri della segreteria provinciale della Fials. «Nella sala prelievi regna il caos (ce ne siamo occupati più volte, ospitando le lamentele dei pazienti costretti a lunghe attese, lambiti dalla pioggia, dal vento e al freddo, davanti a locali inidonei: ciò ovviamente non giustifica l’atteggiamento aggressivo di alcune persone: ndr). La mole di lavoro degli operatori è notevole - afferma Caccuri - tutto è nato nel momento in cui un operatore, in modo gentile, ha spiegato a un cittadino che le ricette del medico curante non andavano bene: il sistema in dotazione all’ospedale non ne permetteva il riconoscimento, per cui dovevano essere corrette. Si sono rivolti con toni cortesi all’utente, stando ad alcune testimonianze, spiegando come risolvere il problema. Ma per tutta risposta, sono stati aggrediti verbalmente e spinti, mentre stavano facendo il loro lavoro. La sala prelievi vive un momento difficile - aggiunge il sindacalista della Fials - la disorganizzazione è palese. L’aggressività da parte di alcuni utenti è motivata dal fatto che trascorrono molte ore in fila, e a digiuno, per un prelievo. A tutto questo si aggiunge lo stress psicofisico degli operatori, che sono costretti a lavorare oltre il proprio turno senza la giusta pausa. Siamo in ginocchio, così non si lavora bene. I sistemi informatici in uso non consentono il giusto inserimento degli esami da svolgere, spesso si perde tempo per superare ostacoli di natura burocratica. A pagarne le spese, oltre al personale, sono i cittadini».

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