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Maxi sequestro di novellame a Cassano, sequestrate 2 tonnellate di bianchetto

Maxi sequestro di novellame di sarda (detto “bianchetto”) sulla Strada Statale 534 Sibari-Firmo, nel Comune di Cassano allo Ionio. Le Fiamme gialle della Sezione Operativa Navale di Corigliano-Rossano, nell’ambito di un piano coordinato a contrasto della pesca di frodo e a tutela dei consumatori, hanno fermato un veicolo sospetto che trasportava circa 2 tonnellate di “sardella”, il cui commercio è vietato dalla legge.

L’operazione è stata disposta dal Reparto Operativo Aeronavale di Vibo Valentia, guidato dal Ten. Col. Alberto Lippolis, e si inserisce in un piano di controlli intensificati su tutto il territorio calabrese, volto a combattere la pesca illegale e proteggere l’ecosistema marino.

Sanzioni e precedenti
A carico delle tre persone fermate, tutti con precedenti penali di diversa natura, sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di 75mila euro. I tre sono stati immediatamente accompagnati presso gli uffici del reparto operante per la formalizzazione degli illeciti riscontrati.

Il pescato illegale, destinato al mercato siciliano, avrebbe potuto generare un guadagno illecito di circa 40mila euro. L’intero carico è stato sequestrato e messo a disposizione dell’autorità competente per i necessari accertamenti sanitari e per il trattamento previsto dalla legge.

Precedenti operazioni e impegno costante
L’operazione si collega a un precedente sequestro effettuato lo scorso mese dai finanzieri di Reggio Calabria nel porto di Villa San Giovanni, dove fu fermato un autoarticolato con 1,5 tonnellate di pescato illegale, pronto a essere imbarcato per la Sicilia.

La pesca illegale di novellame di sarda rappresenta una grave minaccia per la biodiversità marina e l’equilibrio degli ecosistemi, oltre a costituire un potenziale pericolo per la salute pubblica, poiché il prodotto viene immesso al consumo senza i necessari controlli sanitari.

Le operazioni di controllo della Guardia di Finanza, oggi unica forza di polizia operante in mare, continueranno in maniera sistematica su tutto il territorio regionale per individuare eventuali complici e accertare l’entità delle operazioni illegali legate alla pesca di frodo.

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