Cosenza

Martedì 01 Aprile 2025

La Diocesi Rossano-Cariati sempre più vicina a chi soffre

“Opere-segno” per rispondere in maniera concreta alle necessità dei più vulnerabili. È quanto ha realizzato in occasione del Giubileo della Speranza l’Arcidiocesi di Rossano-Cariati, guidata dall’arcivescovo mons. Maurizio Aloise. Ogni opera segno vuole essere una risposta al richiamo di Papa Francesco, che invita le comunità cristiane ad essere “ospedali da campo”, capaci di curare le ferite della società. È di gennaio l’annuncio dell’apertura della Casa di accoglienza per detenuti e famiglie intitolata a “San Giuseppe Cafasso” che nasce per rispondere alle necessità delle persone provenienti dal sistema carcerario, offrendo supporto sia durante la detenzione, che al momento della liberazione, specialmente per chi non ha una famiglia di riferimento. Situata nell’ex casa canonica della chiesa di S. Maria della Pace nel centro storico di Rossano. La casa promuove il reintegro sociale dei detenuti attraverso incontri con i familiari e attività di accoglienza. Il progetto mira anche a cambiare la mentalità del territorio verso la realtà carceraria, spesso segnata da pregiudizi. La gestione è affidata ai volontari del gruppo “Effatà”, che sono formati per offrire supporto con amore e dedizione collaborando con la cappellania del carcere. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale

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