
Dita delle mani nervosamente intrecciate, voce tremula, sguardo impaurito: l’imprenditore caduto a Cetraro nella morsa dell’usura e di costanti richieste estorsive, ha reso al procuratore di Paola, Domenico Fiordalisi, un racconto disperato.
Per il 60enne, molto conosciuto nella cittadina tirrenica, non è stato facile “liberarsi” del peso della paura. Da 27 anni era abituato a pagare interessi moratori, a subire minacce, a dilapidare il denaro guadagnato per tenere buoni i presunti finanziatori privati.
Al magistrato inquirente ha presentato una sorta di rubrica in cui teneva ben appuntate le cifre versate in contanti di mese in mese. Nei prospetti della persona offesa compaiono i numeri che indicano le somme elargite e le date di consegna. L’imprenditore annotava tutto, non solo: con il cellulare ha registrato i colloqui avuti sia con Franco Pinto, 66 anni, che con la moglie, Cinzia Maritato, 53.
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