
“Oggi, in concomitanza con la Festa Del Lavoro, noi di 'Giovine Cosenza' auguriamo a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici di vivere una giornata spensierata lontano dai banchi di lavoro e a celebrare con orgoglio ogni singola goccia di sudore versata”. Lo ha detto all’AGI Salvatore Mattia Barletta, vicesegretario generale del Consiglio Comunale dei giovani di Cosenza che analizza le criticità nel mondo del lavoro calabrese.
“Secondo l’ultima analisi dei dati Irpef, promossa dal Dipartimento delle Finanze, nel 2023 la Calabria è stata la regione italiana con la media di reddito lordo annuo più bassa della penisola con il risultato medio di 18.230 euro. La regione dove si guadagna di più? La Lombardia, ovviamente, con un reddito medio lordo del 29.120 euro. Una differenza redditizia disarmante, che delinea una disparità sostanziale tra le regioni del settentrione (più ricche) da quelle meridionali (più povere). A nulla sono serviti la bellezza di 164, centosessantaquattro, anni di riforme e controriforme per acquietare la famigerata ‘questione meridionale’. Da Giolitti e la sua famosa ‘doppia faccia’, fino alla pseudo-paladina dei redditi nulla è cambiato; anzi, tutt’altro, probabilmente il distacco è addirittura aumentato (come inflazione, tasse, costo della vita)".
"Sempre prendendo in esame gli stessi dati precedentemente analizzati - prosegue Barletta - si può notare come il reddito femminile medio lordo Italiano nel 2023 sia pari a un misero 19.410 euro paragonato ai 28.080 euro maschile. Bisognerebbe domandarsi perché il sesso di un individuo è una discriminante in ambito lavorativo? Perché un datore di lavoro tende a pagare di meno una donna? Perché non si hanno delle risposte certe? E se si hanno, o se qualcuno le ha, perché la situazione è sempre stata tragica? Tanti problemi, poche ed effimere soluzioni. Secondo Eurostat 2024, in Calabria solo il 33,1% della popolazione femminile è occupata, decretando la nostra regione come la penultima in tutta Europa sopra soltanto la Campania. Questa percentuale determina che la nostra regione è al di sotto della media europea precisamente della metà (66,2%) Inoltre, il 56,6% degli uomini calabresi è occupato, rendendo di fatto la Calabria il fanalino di coda di tutta Europa”.
'Giovine Cosenza' invita tutti i lavoratori a “lottare strenuamente fianco a fianco per tutelare i vostri diritti che vengono calpestati innumerevoli volte. Duecento anni fa per far abbassare il monte ore lavorativo alcuni si sacrificarono perdendo la loro vita”. Infine un appello a contrastare il fenomeno dello sfruttamento del lavoro: “Oggi, domani, tra un mese… nessuno vi aiuterà se non inizierete a farlo da soli e da sole. La vostra vita non è uno stipendio, non è una lacrima versata dietro una scrivania. Noi di Giovine Cosenza difendiamo i diritti di tutti e di tutte, e denunciamo la situazione precaria in cui versano i lavoratori e le lavoratrici italiane”.
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