
La Camera di Commercio di Cosenza diventa stella polare nella costruzione dell’Europa dei diritti. Nella due giorni in Calabria verranno tracciate rotte, indicati percorsi, suggerite proposte su temi cruciali al centro di un faticoso processo di cambiamento che investe il Continente. “La tutela degli interessi finanziari dell’Unione europea” è il filo conduttore della manifestazione che si tiene nella sala “Petraglia” dell’ente camerale. Un confronto, moderato dalla segretaria dell’ente, Erminia Giorno, che ha come pietre angolari il presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, e il giudice della Corte costituzionale, Angelo Buscema. Tanti i temi da sviluppare seguendo l’idea del presidente della Camera di Commercio, Klaus Algieri, che è anche vicepresidente nazionale di Unioncamere, un visionario che da sempre ritiene fondamentale realizzare una interazione virtuosa all’interno del sistema Europa a protezione degli interessi degli Stati membri dell’Unione. Algieri ha saputo valorizzare i lieviti di un’idea che può diventare la leva di un cambio di paradigma reale del sistema produttivo.
«Quello che proponiamo – spiega il presidente – non sono soltanto due giornate studio, alla presenza di illustri relatori quali il presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, e il giudice della Corte costituzionale, Angelo Buscema, ma un vero e proprio percorso. Un’occasione per diffondere una nuova consapevolezza sul ruolo dei territori nella costruzione dell’Europa dei diritti. #OpenCameraCosenza è un modello riconosciuto internazionalmente. Abbiamo dimostrato che una pubblica amministrazione può essere trasparente, efficiente, vicina alle imprese. Questo approccio deve valere anche per l’utilizzo delle risorse europee. È solo creando reti tra tutti i corpi intermedi – enti, categorie, università – che possiamo fare sistema e proteggere gli interessi comuni. Crediamo che la Camera di Commercio sia il luogo naturale dove sapere giuridico e istituzioni incontrano l’economia reale. Un presidio democratico, promotore di trasparenza, partecipazione e responsabilità, come ha riconosciuto anche Giuseppe De Rita: qui si sente che la città è governata perché i corpi intermedi funzionano».
In passato, il Sud e la Calabria hanno vissuto di speranze. I soldi a pioggia promessi per favorire occupazione e sviluppo sono rimasti confinati in progetti mai decollati. Ci avevano provato con la “488” ma è stato un fallimento. Tante speranze e tante opportunità finite nel tritacarne di truffe clamorose. Oggi il riscatto e lo sviluppo, soprattutto del Mezzogiorno, viaggiano sotto le insegne di Pnrr, Zes, ecc.
Come fare per centrare gli obiettivi e mettere in sicurezza i fondi proteggendoli dagli appetiti criminali?
«Le risorse da sole non bastano. Servono visione e responsabilità. Le Zes, il Pnrr e le Zone Economiche Montane (Zem) sono leve strategiche da presidiare. Le Zem, in particolare, possono valorizzare aree fragili ma essenziali, frenare lo spopolamento e attrarre giovani. Le due giornate danno voce a esperti nazionali e internazionali per analizzare strumenti di prevenzione, controllo e collaborazione tra istituzioni. Tutelare i fondi significa anche educare, formare e coinvolgere: ed è il nostro compito continuare a farlo. Questa Camera è un punto di riferimento per chi crede che l’economia non possa essere separata da etica e responsabilità collettiva».
Presidente, la Camera di Commercio di Cosenza è stata riconosciuta come modello internazionale di innovazione amministrativa. Quanto conta oggi la gestione etica ed efficiente delle risorse per promuovere fiducia nei cittadini e sviluppo duraturo nei territori?
«Conta tutto. La fiducia si costruisce su fatti. La nostra Camera ha ricevuto riconoscimenti da Ocse, Bocconi e Global Compact Onu. Durante la pandemia abbiamo sostenuto oltre 2000 imprese, rispondendo a 55.000 richieste. Abbiamo dimostrato che un ente del Sud può essere un modello europeo. La gestione etica ed efficiente delle risorse è la base per un’amministrazione che non subisce il cambiamento, ma lo guida. Abbiamo creato strumenti come il Parlamento delle Imprese per rafforzare il legame tra cittadini, istituzioni e imprese. Crediamo che ogni cittadino debba sentirsi parte attiva nel costruire il futuro del proprio territorio e dell’Europa intera».
Caricamento commenti
Commenta la notizia