Oggetti placcati spacciati per puri: nel Cosentino 2 arresti per la truffa del "compro oro"
Due arresti per una «truffa aggravata» ai danni di un «compro oro» di Mirto di Crosia. Un sistema rodato e che via via si va diffondendo sul territorio. I due soggetti fermati, infatti, si sono presentati presso il negozio specializzato nel ritiro dell’oro usato chiedendo prima una valutazione sull’oggetto prezioso che avevano intenzione di vendere e poi definendo la cessione per una contropartita economica concordata tra le parti. La responsabile del punto vendita, attraverso una verifica con le soluzioni di contrasto, ha verificato che l’oggetto proposto in vendita presentava tutte le caratteristiche dei monili in oro. Le cose però sono risultate essere ben diverse, perché quella in oro era solo la parte esterna dell’oggetto, ovvero una sorta di rivestimento della struttura che, invece, era completamente in ottone. La percentuale dell’oro presente è risultata essere minima rispetto a quella del metallo comune meno pregiato. Un raggiro articolato che talvolta non viene rilevato neanche dopo la fusione dei preziosi, poiché la presenza dell’ottone ha l’effetto conseguente solo di degradare la qualità complessiva della colata ottenuta. Quello che potenzialmente appare essere un articolato raggiro è stato documentato attraverso una perizia tecnica che ha consentito di appurare che sul peso complessivo di oltre 5 grammi del prezioso, l’oro che lo componeva era la parte residuale, ovvero quella corrispondente a 0,2 grammi. Le persone arrestate, già deferite in precedenza per reati simili, sono state trasferite una nel carcere di Castrovillari, mentre l’altra è stata sottoposta agli «arresti domiciliari».