
«Se questo referendum raggiunge il quorum vuol dire che c'è una maggioranza che dice al Governo e al Parlamento che è il momento di cambiare». Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, oggi a Cosenza partecipando a un incontro sui referendum e sul precariato organizzato in una sala della parrocchia Sant'Aniello di Cosenza. Landini ha spiegato i motivi del perchè è necessario l’8 e 9 giugno andare a votare per il Referendum. «I contratti a termine - ha aggiunto Landini - devono essere l’eccezione non la regola. Molti pensano che andare a votare non serva a nulla. Dobbiamo far scattare la giusta motivazione proprio in quelle persone che non vogliono andare a votare. Il referendum non è un voto politico. Ma serve a cancellare leggi balorde. Andiamo a votare anche per quelle persone che non hanno diritti».
L'appello del vescovo
«Come ha detto Landini - ha aggiunto l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano monsignor Checchianto- il lavoro restituisce libertà. Il lavoro per un cristiano è la possibilità di essere se stesso. Non ci si salva da soli. Non possiamo e non dobbiamo usare l’avverbio «ormai» perché c'è stata data una possibilità quella di andare a votare e cambiare le cose». All’inizio dell’incontro ci sono stati alcuni interventi tra i quali quello di uno studente universitario che ha parlato delle paure dei laureandi pensando alle prospettive future e di un rappresentante della Consulta intercultura del Comune di Cosenza che ha spiegato ciò che le persone di origini straniere, nate in Italia, non possono fare perché non hanno la cittadinanza italiana. Da qui - ha detto - l’importanza di votare «sì» ai Referendum e in particolare al quesito numero 5
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