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Cosenza sfregiata ancora, il sindaco Caruso furioso contro gli atti vandalici: rubati gli zampilli

“Vili ignoti hanno rubato gli zampilli di una fontana di Piazza Loreto, che immediatamente abbiamo, comunque, già ripristinato anche come monito a questa gentaglia a cui dico con fermezza che Cosenza, fino a quando sarà guidata dalla mia amministrazione, non si piegherà e reagirà con estrema determinazione”.

È un Franz Caruso visibilmente indignato quello che si esprime a poche ore dall’ennesimo atto di inciviltà contro un bene pubblico della città. La fontana, recentemente sistemata, è stata oggetto di furto e danneggiamento, gesto che ha scatenato la reazione durissima del primo cittadino.

“Sono le stesse fontane che – prosegue il sindaco – anche a seguito delle richieste provenienti dai miei concittadini, ho fatto sistemare dopo oltre dieci anni, seguendone personalmente il recupero strutturale e funzionale. Ma che gusto c’è a deturpare, rovinare, distruggere il bene pubblico, sfregiando l’immagine stessa della città?”.

Una spirale di inciviltà che non si arresta

Caruso non si ferma alla sola denuncia del gesto, ma inserisce l’accaduto in un quadro più ampio di episodi ricorrenti: “Davanti a questi atti, di una barbarie incredibile, sono esterrefatto, ed è indescrivibile la rabbia e l’indignazione che provo e che dovrebbero provare tutti i cosentini. Ma com’è possibile, cosa sta accadendo al nostro tessuto sociale per poter, così incessantemente, ormai quasi quotidianamente, far registrare tanta ignobile inciviltà diffusa?”

Il primo cittadino cita una vera e propria lista nera di recenti danneggiamenti: dal taglio selvaggio di alberi urbani, allo sfregio al murales di Sergio Cosmai, fino ai giochi divelti al Parco Piero Romeo e agli episodi registrati nel Parco del Benessere.

“Una crisi culturale da affrontare insieme”

Il sindaco respinge con decisione l’idea che si possa parlare solo di mancanza di controllo: “In nessun caso può essere derubricato per una eventuale carenza di controllo e assenza di videosorveglianza, perché dovremmo altrimenti militarizzare la città e non è possibile. Siamo davanti, invece, ad una questione di crisi culturale e ne dobbiamo tutti esserne consapevoli per affrontarla e risolverla”.

Caruso chiama a raccolta l’intera comunità cosentina: “Lo dobbiamo fare insieme, tutte le istituzioni ed organismi pubblici e privati, le associazioni di volontariato e tutte le forze sane della città”.

Combattere uniti contro questa crisi culturale e sociale – conclude – è un dovere che deve vederci tutti impegnati, certamente a tutela ed a salvaguardia del nostro patrimonio storico/artistico, ambientale e sociale, ma soprattutto a tutela del nostro futuro, che non può essere minato da questa inciviltà e maleducazione ormai sempre più sprezzante ed arrogante”.

 

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