Cosenza

Sabato 14 Giugno 2025

A Cosenza il primato calabrese nel riconoscimento del diritto alla piena tutela per i bambini nati da procreazione medicalmente assistita

Lunedì 16 giugno, nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi alle ore 10,00 sarà vergato, alla presenza del sindaco Franz Caruso, l'atto che consentirà ufficialmente, dando esecuzione alla recente sentenza della Consulta del 22 maggio scorso, la n.68 destinata a cambiare la storia del diritto di famiglia, di riconoscere una bimba, nata da due donne che hanno condiviso un progetto genitoriale tramite procreazione medicalmente assistita, come figlia di entrambe le madri. In altri termini, la Corte costituzionale, con la sentenza n.68 del 2025, ha dichiarato incostituzionale l'attuale normativa che impediva alla madre intenzionale - cioè la compagna della donna che ha partorito - di essere riconosciuta come madre del bambino, anche nei casi in cui entrambe le donne avevano espresso un consenso consapevole e condiviso al percorso di procreazione medicalmente assistita, sebbene effettuato all'estero. Fino ad oggi, infatti, la legge italiana (legge n. 40 del 2004) riconosceva come madre legale solo la donna partoriente, negando ogni diritto alla madre intenzionale, costringendola - nella migliore delle ipotesi - a intraprendere il complesso e lungo percorso dell'adozione in casi particolari (la cosìddetta “stepchild adoption”). Ma la Corte ha chiarito che questa situazione è contraria ai principi fondamentali della Costituzione italiana, in particolare al diritto del minore di vedere riconosciuto fin dalla nascita un legame giuridico stabile e protetto con entrambe le persone che l'hanno voluto e cresciuto come figlio. “Cosenza – ha sottolineato il sindaco Franz Caruso in una dichiarazione – dà ancora una volta prova della sua civiltà, adeguandosi, a poche settimane dal pronunciamento della Consulta, ai principi in esso contenuti e si colloca tra le prime città italiane e prima in Calabria, che dà seguito a quanto deciso dalla Corte Costituzionale in tema di riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali con due madri. Riaffermare con assoluto tempismo alcuni principi stabiliti dalla Corte Costituzionale e che fanno parte della nostra cultura dell'accoglienza e della condivisione, contro ogni forma di differenziazione e discriminazione, dimostra, una volta di più, che la città di Cosenza è un presidio democratico dei diritti di tutti e di tutte”. La decisione della Consulta ha un'importanza particolare, in quanto sancisce il principio fondamentale secondo cui non è il legame biologico a fondare la genitorialità, ma il consenso consapevole, la responsabilità e la cura. In altre parole, se due donne decidono insieme di avere un figlio attraverso la Pma praticata all'estero, e una delle due partorisce, quel bambino anche in Italia è figlio di entrambe. Il minore, quindi, non dovrà più attendere anni per vedere riconosciuta anche l'altra madre, né attendere il giudizio di un tribunale, nè vivere in uno stato di incertezza legale, in caso di separazione dei genitori o, peggio, in caso di decesso della madre legale. La Consulta ha detto con chiarezza che non è possibile subordinare la tutela dei diritti dei bambini a posizioni ideologiche o discriminazioni. Adesso il principio è chiaro e vincolante per tutti: non si può più negare il riconoscimento legale della madre intenzionale. Da oggi, ogni ufficiale di stato civile, in ogni comune d'Italia, sarà tenuto ad applicare la Costituzione e garantire l'uguaglianza tra le famiglie. E il comune di Cosenza lunedì 16 giugno, per la prima volta, darà seguito a quanto deciso dalla Consulta.

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