Nasce il Comitato "Amici di Gaza": a San Giovanni in Fiore un movimento per la causa palestinese
La città di Gioacchino da Fiore si conferma ancora una volta terra di solidarietà e impegno civile. È nato nei giorni scorsi il Comitato Amici di Gaza San Giovanni in Fiore, un’iniziativa che ha preso forma dall’idea di Francesco Tatti e Simona Madia, riuscendo in pochissimo tempo a coinvolgere decine di sangiovannesi, anche residenti all’estero, uniti dal desiderio di sostenere la causa palestinese. Un'iniziativa solidale per la Palestina Il comitato nasce come risposta all'emergenza umanitaria nella Striscia di Gaza, dove – a partire dal 7 ottobre 2024 – decine di migliaia di palestinesi, in gran parte donne e bambini, hanno perso la vita in seguito alle operazioni militari israeliane. I territori risultano completamente isolati, gli aiuti umanitari arrivano con il contagocce, gli ospedali sono privi di farmaci ed elettricità, e i diritti umani sono calpestati ogni giorno. Secondo quanto denunciato dalle Nazioni Unite e da diverse organizzazioni internazionali, si tratterebbe di gravi violazioni del diritto umanitario internazionale. La situazione ha portato anche alla condanna del premier israeliano Benjamin Netanyahu da parte della Corte Penale Internazionale per crimini contro l’umanità. Un gesto simbolico al Comune Nel comunicato, il Comitato chiede al sindaco di San Giovanni in Fiore di aderire alla mobilitazione già intrapresa da molti altri Comuni italiani, esponendo la bandiera palestinese dal Municipio, come gesto simbolico di sostegno e di condanna per quanto sta accadendo. Una richiesta che si inserisce in un più ampio appello rivolto al Governo italiano, affinché interrompa i rapporti commerciali con Israele e riconosca ufficialmente lo Stato di Palestina. Il Comitato, che sarà presente anche con attività di sensibilizzazione durante la Festa del Santo Patrono San Giovanni Battista, annuncia un calendario ricco di iniziative. Intanto, è attiva la pagina Facebook "Amici di Gaza San Giovanni in Fiore", dove è possibile seguire le attività e partecipare alla campagna di solidarietà. «Continueremo a sostenere la causa dei fratelli palestinesi – dichiarano i promotori – fino al raggiungimento di un diritto sacrosanto: uno Stato libero per il popolo palestinese».