
Si sente ancora l’odore acre di bruciato. Le macchine carbonizzate, la pavimentazione dell’autoparco con al centro una voragine dovuta all’esplosione dei veicoli, le transenne e i volti dei titolari dell’azienda segnati dal dispiacere. È questo lo scenario del dopo incendio, le cui lingue di fuoco, partire dalle sterpaglie dell’autostrada A2 , si sono propagate fino a raggiungere questa officina adiacente e a incendiare anche dei terreni vicini.
Spento il fuoco, quel che, adesso, si fa è pulire dal manto di cenere l’autoparco con le oltre dieci macchine distrutte che erano lì, alcune per essere vendute, altre per essere riparate.
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