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L'appello da Cosenza: “Basta col cellulare in classe”. I prof d’accordo col ministro

I docenti concordano con le disposizioni previste dalla recente circolare di Viale Trastevere con la quale è stato imposto il divieto di utilizzo degli smartphone in aula: «Ormai è una dipendenza e come tale va fronteggiata»

«Come docente e come mamma mi rendo conto che il troppo storpia e grazie all’esperienza con l’Erasmus, in Spagna e in una scuola franco ellenica in Grecia, ho sperimentato che i ragazzi senza distrazioni sono più tranquilli». La professoressa Ada Giorno insegna Storia, Filosofia e Competenze digitali al Liceo “Gioacchino da Fiore” di Rende. Lei come tutti gli altri docenti delle Superiori dal prossimo anno scolastico dovranno fare i conti con la circolare del Ministero dell’Istruzione e del Merito che estende il divieto di utilizzo degli smartphone anche agli studenti delle scuole Secondarie di secondo grado. A esempio un rapporto 2024 dell’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)racconta gli effetti negativi dell’uso di smartphone e social media sul rendimento scolastico, collegando il fenomeno al calo dei punteggi Pisa, indagine internazionale dell'Ocse per valutare le competenze degli studenti di 15 anni in tre aree: lettura, matematica e scienze. Il ministro ha snocciolato dati allarmanti: bambini di 6 anni che accedono a siti pornografici, il 38% di ragazzi che soffre di disturbi del sonno causati dal cellulare e il triplo delle bocciature per chi fa uso smodato del dispositivo.
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