Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Cosenza, rapì una neonata in clinica: chiesto il giudizio per Rosa Vespa

La Procura ha sollecitato il rito immediato per la 52enne detenuta da gennaio a Castrovillari. Stralciata la posizione del marito, Omkego Moses, 47 anni: pronta istanza di archiviazione

Indagini chiuse. E dubbi sciolti. Il pubblico ministero Antonio Tridico ha chiesto il giudizio immediato nei confronti di Rosina Vespa, 52 anni, una donna affetta da evidenti disturbi psichici legati a una gravidanza isterica. È imputata di sequestro di persona. La posizione del marito Omkego Moses è stata invece stralciata e appare destinata all’archiviazione. I genitori della piccola Sofia, assistiti dagli avvocati Paolo Pisani e Chiara Penna, sono pronti a costituirsi in giudizio parte civile ed a chiedere i danni pure alla clinica.

La cinquantaduenne, la sera del 21 gennaio scorso, rapì una bimba con appena un giorno di vita - Sofia - all’interno del punto nascita della clinica del “Sacro Cuore”, ingannando la madre e la nonna della piccola, spacciandosi per una puericultrice in servizio nella struttura sanitaria privata. Presa la neonata raggiunse il marito Omkego Moses, 47 anni, nigeriano, che l’aspettava al piano di sotto e si diresse verso la casa coniugale, posta nell’area residenziale di Castrolibero. La fuga è durata tuttavia solo poche ore, perchè non vedendo tornare la neonata nella camera di ricovero, madre e nonna di Sofia hanno lanciato l’allarme. I poliziotti del questore Giuseppe Cannizzaro, hanno risolto il caso la stessa sera individuando la coppia grazie alle immagini girate dal sistema di videosorveglianza installato nella struttura sanitaria privata. Non è stato successivamente difficile scoprire quale fosse il domicilio della rapitrice e farvi poi irruzione. La bimba è stata “liberata” e restituita ai genitori, Rosa Vespa e il marito arrestati. L’uomo è stato subito rimesso in libertà perché è apparsa chiara la sua estraneità all’episodio criminoso. La moglie è invece detenuta da quella sera nel carcere di Castrovillari. È stata sottoposta a perizia psichiatrica sia da Patrizia Nicotera, consulente nominata dai difensori della coppia, gli avvocati Teresa Gallucci e Gianluca Garritano, che dal perito della pubblica accusa, Paolo De Pasquali. La cinquantaduenne verrà ora giudicata dal Tribunale bruzio.

Legali famiglia, confermate indagini su clinica

«Abbiamo un primo tassello: per la procura la posizione di Rosa Vespa è definita. Inoltre all’esito della consulenza tecnica svolta dal consulente del pubblico ministero risulta che la signora Vespa fosse pienamente capace di intendere e volere». Lo confermano in una nota l’avvocato Chiara Penna e l’avvocato Paolo Pisani, legali della famiglia di Valeria Chiappetta, la madre della bambina che lo scorso 21 gennaio fu rapita nella clinica Sacro Cuore di Cosenza. La piccola aveva un solo giorno di vita. Proprio oggi il pm ha chiesto al gip il giudizio immediato per Rosa Vespa, la donna in carcere con l’accusa di aver rapito la piccola. «Ma soprattutto - proseguono i legali - abbiamo la conferma che è in piedi il filone di indagine più ampio e articolato nei confronti della clinica. Dunque le nostre doglianze e le nostre osservazioni rappresentate nella seconda integrazione di querela, proprio nei confronti della struttura e sulle loro responsabilità, erano e sono più che fondate. Sulla posizione dell’altro indagato Moses, il compagno di Rosa Vespa, aspettiamo di vedere come si determinerà l’inquirente e come motiverà una prevedibile richiesta di archiviazione. Quasi sicuramente - concludono i legali - ci opporremo».

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia