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Castrovillari, precari della Giustizia in piazza per la stabilizzazione

Erano stati assunti, qualche anno fa, in una modalità a termine con i fondi dei Piani di ripresa e resilienza. Il Governo ha previsto fondi per la regolarizzazione di solo 6mila unità

Stabilizzazione e un nuovo progetto di vita professionale. È quanto sono tornati a chiedere, purtroppo per la Calabria, i lavoratori del comparto giustizia, in particolare gli addetti all’ufficio del Processo, ma anche i tecnici di amministrazione e gli operatori data entry. Tutti o quasi erano stati assunti, qualche anno fa, in una modalità a termine coi fondi dei Piani di ripresa e resilienza. La loro funzione sarà attiva per altri 365 giorni. Un anno di lavoro, sicuramente a sostegno alla macchina della Giustizia per la digitalizzazione dei fascicoli e per il funzionamento dell’attività di udienza. La loro funzione terminerà il 1. luglio 2026. In tutto sarebbero una settantina. Al momento – hanno sottolineato gli esponenti sindacasli Stefania Laurito e Antonio Salerni – a fronte della presenza di poco più di 12mila addetti a tempo indeterminato, il Governo ha previsto fondi per la stabilizzazione di solo 6mila di queste figure.
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