
L’ultimo capitolo. Di una inchiesta antimafia condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro nel 2018 per far luce su alcuni appalti ritenuti “sospetti”. Un’inchiesta che ebbe anche degli effetti sulla politica regionale perchè portò alla originaria oincriminazione dell’allora presidente della Giunta, Mario Oliverio, successivamente assolto con formula ampia in via definitiva.
L’ultimo capitolo l’ha scritto il Tribunale penale di Catanzaro con la sentenza assolutoria emessa nei confronti di otto imputati.
Si tratta di: Giorgio Ottavio Barbieri, Vincenzo De Caro, Francesco Tucci, Luigi Zinno e Pasquale Latella, Marco Oliviero, Damiano Mele e Carmine Guido finiti a giudizio per abuso d’ufficio. Il collegio giudicante li ha assolti con la formula «perché il fatto non è previsto dalla legge come reato».
Dal canto loro i rinviati a giudizio si erano sempre protestati innocenti. La posizione degli otto assolti era stata stralciata dal filone principale del procedimento.
L’inchiesta “Lande desolate” faceva riferimento a presunti illeciti in alcuni appalti pubblici, dell’avveniristica piazza Bilotti a Cosenza, all’aviosuperficie di Scalea e alla modernissima cabinovia della stazione sciistica di Lorica.
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