Il Tribunale di Cosenza si è ritirato in camera di consiglio per decidere il destino giudiziario di 124 imputati coinvolti nel maxiprocesso “Reset”. La vicenda giudiziaria è l’effetto della più imponente spallata data alla ‘ndrangheta cosentina dalla procura antimafia di Catanzaro negli ultimi decenni.
Sono stati centinaia, in questi mesi, i testimoni sentiti durante l’istruttoria dibattimentale insieme con 20 pentiti; 300 i capi d’imputazione complessivamente contestati al momento del blitz (all’epoca voluto e coordinato dal procuratore Nicola Gratteri) che coinvolse più di 200 indagati. Tra i reati contestati, a vario titolo, l’associazione mafiosa, il traffico di droga, le estorsioni, il riciclaggio, l’usura, il voto di scambio, la truffa, l’intestazione fittizia di imprese. Il collegio leggerà il dispositivo martedì prossimo. I magistrati inquirenti hanno ipotizzato l'esistenza di una "confederazione" mafiosa composta da sette diverse cosche che controllavano parte del Cosentino.
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