
Il tira e molla sui dazi disegna il risiko di una guerra commerciale che incombe sul mondo intero e genera sconforto. Trump continua a parlare con apparente sapere di nuova economia ma, in fondo, il suo obiettivo è quello di proteggere le produzioni a stelle e strisce. Le sue mosse sembrano avere un solo scopo: americanizzare il sistema. Il professor Damiano Silipo, docente Ordinario di Economia politica all’Unical, stana le ambizioni del tycoon: «La strategia di Trump è quella di costringere le imprese esportatrici negli Stati Uniti a localizzarsi sul suolo americano in modo tale da ridurre il deficit commerciale che il Paese ha in questo momento. Si tratta di un deficit importante che dipende dal fatto che gli Stati Uniti, in alcuni settori, non sono più competitivi e quindi sono costretti ad importare merci. Per questo, l’imposizione di tariffe doganali, combinato con un dollaro forte, non rende più conveniente l’offerta dell’export costringendo le imprese a limitare i costi delle esportazioni, trasferendo le sedi in America».
L’economista calabrese svela i rischi che corrono le economie occidentali nell’eventuale scontro. Rischi per tutti, a cominciare dall’Italia e, di conseguenza, dalla Calabria.
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