
Difficile curarsi in Calabria per un malato oncologico. Non solo perché spesso è costretto ai laceranti e mortificati “viaggi della speranza”, ma anche perché solo la necessità di reperire un farmaco diventa una impresa, a volte impossibile. È questa la storia di Rosaria Curatelo, malata oncologica di Corigliano Rossano che per circa un anno ha affrontato un autotrapianto di cellule staminali.
Un percorso complesso, lungo, doloroso, vissuto lontano dalla Calabria per circa 9 mesi. Una malattia affrontata con dignità, forza e fiducia nella sanità italiana. Ma il ritorno nella sua terra è stato amaro.
Ogni giorno Rosaria deve lottare per riuscire a trovare un farmaco “salvavita”, semplicemente perché in Calabria non si trova.
Una situazione che getta i pazienti come Rosaria e familiari in uno stato di sconforto e di impotenza, ma anche di tanta rabbia verso un sistema inaccettabile per una società civile.
Rosaria ha deciso così di raccontare la sua storia e dare voce ad un disagio intollerabile scrivendo una lettera aperta al Ministro della Salute Orazio Schillaci e al Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto.
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