
Sulla sua vita di magistrato in prima linea nella lotta al crimine si erano improvvisamente affacciate delle ombre quando il suo nome venne iscritto nel registro degl’indagati della Procura di Salerno. L’accusa nei suoi confronti era grave: concorso in falso e corruzione. Un urto doloroso con la macchina della giustizia che l’aveva fatto precipitare nel tritacarne mediatico. Inutilmente, Eugenio Facciolla s’era protestato innocente, inutilmente aveva messo sul tavolo la sua storia cristallina di pm antimafia più volte finito nel mirino dei malacarne.
L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale

Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Caricamento commenti
Commenta la notizia