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Cosenza, collegamenti ferroviari inadeguati: urlo di dolore di sindacati e turisti

L’area urbana del capoluogo mal servita, la fascia ionica con orari e tempi di percorrenza che non rispondono alle esigenze della mobilità reale e la zona tirrenica con stazioni chiuse

Fermi al Novecento. Il sistema di collegamento ferroviario nella nostra provincia non risponde alle esigenze della modernità e, soprattutto, alle richieste dell’utenza. Scarsi i numeri delle corse sulle tratte, complicati gli incastri, inesistenti le alternative. Basti pensare quanto sia inadeguatamente servita l’area urbana del capoluogo. Ogni giorno migliaia di persone sono costrette a convivere con un sistema di trasporti pubblici lacunoso, scollegato, spesso inaccessibile.
Michele Sapia, Segretario Generale della Ust Cisl di Cosenza, sollecita un intervento deciso sulla mobilità provinciale, con particolare attenzione a giovani e anziani e alla connessione tra aree interne e zone costiere. «Se in altre realtà regionali del Sud» afferma «i treni vengono utilizzati regolarmente da studenti, lavoratori e pensionati, nella maggior parte delle realtà della nostra provincia – soprattutto nei centri montani e lungo alcune zone della costa – residenti e perfino i turisti non hanno alcuna reale alternativa al mezzo privato. Nei mesi estivi, quando la movida si concentra sulle località balneari, la situazione si aggrava ulteriormente: chi non possiede un’auto è spesso costretto a rinunciare a esperienze sociali, eventi o semplici uscite serali. Al netto di sporadiche esperienze, i genitori diventano gli unici “mezzi pubblici” disponibili con evidenti disagi e rischi».
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