Cosenza

Domenica 10 Agosto 2025

Diamante, il batterio da botulino semina terrore nell’area del Tirreno cosentino. Un morto e nove ricoverati. Oggi la conferenza dell'AO

L’ingresso del pronto soccorso all’Annunziata di Cosenza

Il batterio da botulino semina il terrore nell’area del Tirreno cosentino. La banale consumazione di panini con salsiccia e broccoli ha causato un morto e nove persone ricoverate. I panini sono stati acquistati dalle vittime da un rinomato venditore ambulante – “Da Peppino” –, operante da un po’ di tempo, con un furgoncino, sul lungomare nord di Diamante, in viale Glauco. Sarebbero stati proprio i broccoli sott’olio, quindi, ad aver veicolato le spore di botulino. Il food track è stato campionato in maniera approfondita dall’Asp, che ha avviato un’indagine epidemiologica, successivamente è stato posto anche sotto sequestro. La Procura della Repubblica di Paola, guidata dal procuratore capo Domenico Fiordalisi, infatti, ha aperto un fascicolo d’indagine per morte come conseguenza di altro delitto (articolo 586 del codice penale) e commercializzazione di alimenti nocivi. Le indagini sono condotte dalla pm Maria Porcelli. Il cibo infetto è costato la vita a Luigi Di Sarno, un 53enne di Cercola, comune di Napoli alle falde del Vesuvio, in vacanza sulla Riviera dei Cedri. L’uomo in un primo momento sarebbe giunto in una clinica priva, poi, dopo che gli sarebbe stato somministrato un antidolorifico, consigliato telefonicamente dalle sorelle, si è messo in viaggio per fare ritorno nella città partenopea. Ma quelle tre ore e mezzo in auto non sono mai state portate a compimento perché durante il tragitto i dolori accusati si sono progressivamente intensificati. L’uomo mentre percorreva l’autostrada A2 del Mediterraneo, giunto all’altezza di Lagonegro, si è accasciato senza vita sul volante. Un destino atroce e beffardo, una storia che lascia attoniti. Gli altri nove – tra questi una 42enne di Belvedere, tre turisti minorenni e altri tre under 40 che si sono aggiunti successivamente – sono stati ricoverati nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale civile dell’“Annunziata” di Cosenza. In gravi condizioni due dei tre minorenni arrivati mercoledì pomeriggio e un’altra tra quelle ricoverate ieri. Il più grave, attualmente incosciente, in un primo momento era stato trasportato al Pronto soccorso del “Gino Iannello” di Cetraro. Qui, secondo quando si è ricostruito anche attraverso alcune testimonianze, si è presentato accusando nausea, vomito, dolori addominali e abbassamento della vista. Sintomi che i medici hanno ricondotto a intossicazione da botulino, rinviando il paziente alla struttura di Cosenza per ulteriori analisi. Dopo l’arrivo all’“Annunziata”, sono state effettuate prove laboratoriali più approfondite. Il clostridium botulinum ha reso necessario per i due giovani e la donna, che sta meglio rispetto agli altri due la somministrazione dell’antibotulino, un’antitossina capace di neutralizzare le sostanze tossiche presenti nel sangue. Il serio è stato inoculato una volta inviato da Taranto. Per il terzo minorenne, che ha avvertito una sintomatologia più tenue, sono state necessarie anche alcune sollecitazioni da parte del personale medico prima che si sottoponesse alla profilassi prevista dal protocollo. Quello che doveva essere un pasto estivo, una sfida al Solleone, per assaporare le prelibatezze della Calabria, rinomata lungo tutto lo Stivale per i suoi sott’oli, si è trasformato nell’inizio dell’incubo. Segnale inequivocabile che qualcosa è andato storto durante la conservazione della verdura. Oggi, alle 16, intanto la Direzione dell’AO incontrerà la stampa per aggiornare sulla gestione clinica dei pazienti ricoverati in terapia intensiva e sulle misure sanitarie applicate.  

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