Un paesaggio spettrale con centinaia e centinaia di ettari di bosco e sottobosco andati in cenere. Sul litorale tirrenico del cosentino dopo quasi due giorni di incendi ci sono paesi in ginocchio, con popolazioni stremate. Dal tardo pomeriggio di lunedì proseguendo per tutta la notte e poi ancora per la mattina successiva i roghi hanno creato apprensione e paura. Le situazioni più allarmanti si sono verificate a Fiumefreddo Bruzio e Cetraro. A Fiumefreddo è andata a fuoco la collina che dalla marina si inerpica fino al paese: uno dei borghi più belli d’Italia. Tre incendi partiti da punti diversi hanno accerchiato il centro storico. Gli eroi questa volta sono i residenti e i volontari, considerato che i vigili del fuoco erano assenti in prima battuta in quanto impegnati a spegnere altri roghi. A Cetraro è andato a fuoco il monte Serra. E dall’altra notte fino a ieri mattina è stato un susseguirsi di interventi. In particolare alle prime luci dell’alba sono entrati anche in azione i canadair. Uno scenario infernale. «L’ennesima sconfitta – attacca il consigliere comunale Massimiliano Vaccaro – di una terra abbandonata. Dopo questo incendio bisogna lavorare a misure preventive di protezione e salvaguardia dei nostri territori. Ne discuteremo con il sindaco Giuseppe Aieta con il quale interverremo anche e soprattutto sugli organi istituzionali della regione Calabria. Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità». L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale