Una neonata è deceduta oggi nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale “Gino Iannelli” di Cetraro. Un lutto straziante, che ha colpito i giovani genitori, di Fiumefreddo Bruzio, profondamente scossi da quanto accaduto. Le circostanze della morte della neonata sono ancora in fase di accertamento. Il battito cardiaco fetale sarebbe stato, infatti, presente fino all’espulsione della bambina, per come testimoniato dai medici presenti al momento del parto. La madre, una ragazza di ventisei anni, e il padre, dopo questa immane tragedia che ha toccato la loro famiglia, hanno sporto denuncia, ancora increduli per aver perso la loro prima figlia, attesa e desiderata per nove mesi, durante i quali nulla faceva presagire il tristissimo epilogo. Sul posto, nella mattinata di oggi, sono giunti i carabinieri della Compagnia di Paola, agli ordini del capitano Marco Pedullà, che hanno acquisito la cartella clinica. La giovane madre in attesa, durante la gravidanza, è stata seguita da un ginecologo privato del territorio e aveva già segnalato problemi nei giorni scorsi. Una settimana fa, con contrazioni non dolorose e aritmiche (cosiddette “preparatorie”), si era, infatti, presentata al Pronto soccorso di Cetraro ed era poi stata visitata dai ginecologi di turno e ricoverata. Avendo riscontrato le condizioni del cosiddetto “falso travaglio”, era poi tornata a casa. Lo stesso sembra essere accaduto qualche giorno dopo, all’Annunziata di Cosenza, dove, dopo averla visitata, i medici hanno nuovamente optato per la dimissione della donna. L’11 agosto, però, l’aspirante mamma è tornata presso il reparto cetrarese, dove si è poi deciso per il suo ricovero.
Due medici sul registro degli indagati
Due medici sono stati iscritti sul registro degli indagati. Si tratta di un ginecologo e di un medico in servizio all’ospedale di Cetraro. L’iscrizione sul registro degli indagati è un atto dovuto per consentire alle persone coinvolte di partecipare all’esame autoptico. L’indagine è partita dalla denuncia dei genitori. La Procura di Paola, coordinata dal procuratore capo Domenico Fiordalisi, ha provveduto al sequestro della cartella clinica.