
Il Consiglio direttivo della Camera penale di Cosenza ha proposto di intitolare un’aula del Palazzo di giustizia alla memoria di padre Fedele Bisceglia, il frate cosentino scomparso nei giorni scorsi, assolto in via definitiva dalle accuse che anni fa lo avevano travolto.
La decisione, comunicata ieri, nasce dalla volontà di ricordare la vicenda giudiziaria del religioso, ritenuta emblematica di una condanna ingiusta. Un percorso processuale che, secondo l’avvocatura, ha lasciato “stimmate” profonde nella comunità, paragonate a quelle di Enzo Tortora, anch’egli vittima di un errore giudiziario.
L’Oasi francescana e l’impegno per gli ultimi
Padre Fedele è stato a lungo conosciuto come il “patrocinatore degli invisibili” e fondatore dell’Oasi francescana, casa di accoglienza per i poveri e i dimenticati. Il frate, definito da molti “frate ultrà” per il suo amore viscerale verso il Cosenza calcio, ha speso gran parte della sua vita a sostegno degli ultimi, tanto in città quanto in Africa.
La richiesta: “Perché non accada mai più”
La Camera penale ha proposto che l’aula in cui si celebrò il processo venga intitolata a padre Fedele, “perché non accada mai più” che una persona innocente venga privata della libertà e della dignità. Un’iniziativa che, secondo i promotori, rappresenterebbe un monito permanente contro gli errori giudiziari e un riconoscimento postumo al sacrificio del religioso.
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