
Emergenza senza fine alla Casa circondariale di Paola, in provincia di Cosenza. La CISL FNS lancia un nuovo allarme: carenza massiccia di personale di polizia penitenziaria ed episodi critici continui mettono a rischio la sicurezza dell’istituto e la salute degli operatori.
Secondo quanto denunciato dal sindacato, mancherebbero all’appello ben 29 agenti e assistenti rispetto alla pianta organica, a cui si aggiungono ulteriori assenze dovute a convalescenze (5 unità), infortuni sul lavoro (4), benefici previsti dalla Legge 151/2001 (9) e prossimi pensionamenti. Un quadro che, di fatto, riduce drasticamente il numero effettivo di agenti operativi all’interno del carcere.
La CISL sottolinea come gli agenti, pur con grande senso del dovere, siano costretti a coprire più posti contemporaneamente: un solo operatore per due sezioni detentive nei turni diurni e, spesso, un unico addetto in servizio di notte per tutte le sezioni, supportato solo dal coordinatore della sorveglianza. Una situazione che si traduce in turni massacranti di 12 ore, riposi settimanali saltati anche per due settimane consecutive e richiami in servizio durante le ferie.
A complicare ulteriormente il quadro, la presenza di detenuti psichiatrici e di reclusi difficili da gestire, trasferiti da altri istituti del Sud Italia per motivi disciplinari. Una convivenza che genera tensioni costanti: solo poche ore fa – riferisce la CISL – un sovrintendente è stato aggredito da un detenuto con problemi psichici per futili motivi.
Il sindacato parla di una “polveriera pronta a esplodere” e chiede interventi immediati: l’invio di nuovo personale, lo sfollamento dei detenuti psichiatrici verso strutture idonee e il trasferimento di quelli considerati di difficile contenimento.
«La situazione è ormai insostenibile e pericolosa – denuncia Andrea Lombardo, coordinatore territoriale CISL FNS –. Non si può continuare a ignorare le condizioni disumane in cui lavorano i nostri agenti, veri e propri eroi costretti a garantire l’ordine e la sicurezza in condizioni proibitive. Pretendiamo risposte concrete e tempestive, altrimenti adotteremo ogni azione sindacale utile e segnaleremo la vicenda alle autorità competenti».
La mobilitazione della CISL FNS è permanente: senza un’inversione di rotta, la tenuta della struttura penitenziaria paolana rischia seriamente di crollare.
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