È il 30 agosto di 60 anni fa quando alle 17,15 la montagna che sovrasta Mattmark (a 2 mila metri d’altezza) si sfalda e viene giù una valanga di 2 milioni di metri cubi di ghiaccio e detriti che uccide 88 operai. Cinquantasei sono italiani, 7 di San Giovanni: Giuseppe Audia, Gaetano Cosentino, Fedele e Francesco Laratta (padre e figlio ventenne), Bernardo Loria, Antonio Talerico, e Salvatore Veltri. Con il disastro di Monongah del 6 dicembre 1907 dove perirono anche 37 minatori sangiovannesi, Mattmark è la tragedia che ancora si menziona, anche se nessuna amministrazione ad oggi ha inteso seriamente dedicargli un maestoso monumento come invece ci vorrebbe, a ricordo del sacrificio e dell’emigrazione che qui non è mai terminata. E continua inesorabilmente. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale