
La Giunta ha appena approvato l’inclusione di nuovi toponomi nell’elenco delle strade comunali. Gli stradari sono stati aggiornati con qualche nuova intitolazione. Spazi pubblici sono stati appena dedicati al funzionario Carlo Nardi, al letterato Leopoldo Conforti, al direttore artistico Antonello Antonante, a Alfonso D’Amato e Marianna Albanese, entrambi molto attivi nell’associazionismo, e ancora a Robert Stephenson Smyth Baden-Powell, al cantante Mario Gualtieri, all’imprenditore Corradino Aquino, allo scrittore Vincenzo Ziccarelli e a Padre Fedele Bisceglia. Tuttavia, altre figure molto importanti legate alla città sono caduti nell’oblio. Meriterebbero però maggiore considerazione.
Sono vari i nomi di prestigio che non figurano nello stradario bruzio. Una lista della quale è tornato a fare parte il giurista Stefano Rodotà. All’ex Garante per la protezione dei dati personali, nato a San Benedetto Ullano, era stata intitolata la piazza tra gli istituti “Zumbini” e “Plastina-Pizzuti”. Una piazza, però, smantellata poco dopo. Da quando la circolazione su via Riccardo Misasi (ex via Roma) è stata ripristinata pienamente, di Stefano Rodotà non è rimasta traccia.
Cosenza non ricorda né lui né il fratello Antonio, riconosciuto ingegnere, direttore generale dell’Agenzia spaziale Europea.
Altri due fratelli, Tony ed Eugenio Gaudio, sono stati dimenticati. I due, figli d’arte si sono distinti nel campo della fotografia.
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