La tragedia del Mottarone, da Diamante la rabbia di Federica Cosentino sorella di una delle vittime: "Una sentenza che uccide una seconda volta"
«23-05-2021 Muoiono nostra sorella e nostro cognato, insieme ad altre 12 persone. 18-09-2025 Muoiono per la seconda volta nostra sorella, nostro cognato ed altre 12 persone». Comincia così il post pubblicato nelle scorse ore su Facebook da Federica Cosentino, 37 anni, di Diamante in provincia di Cosenza. E’ la sorella di Serena, la giovane ricercatrice del Cnr di Pallanza morta nello schianto della cabina numero 3 della funivia del Mottarone insieme al fidanzato iraniano Hesam Shahisavandi, 33 anni. Quello di Federica Cosentino è uno dei pochissimi commenti dei familiari delle vittime dopo la sentenza che giovedì ha recepito la proposta di patteggiamento per tre degli imputati (3 anni e 10 mesi per il concessionario dell’impianto Luigi Nerini, 3 anni e 11 mesi per il direttore d’esercizio Enrico Perocchio e 4 anni e 5 mesi per il caposervizio Gabriele Tadini) e ha prosciolto i due dirigenti di vertice della società Leitner, che si occupava della manutenzione dell’impianto. "Hanno detto - prosegue il post - che «la pena non lenirà il dolore» ed è vero, perchè il pezzo di cuore che ci è stato strappato non torna indietro, ma sapere che nessuna pena verrà applicata (perchè quello che è stato accettato è 0!) fa raddoppiare il dolore, la rabbia, la vergogna per questa «giustizia» che non esiste e per questo Paese! Ci auguriamo che esista un’altra giustizia e che col tempo vi rendiate conto di quello che avete fatto, perchè mentre voi cercavate ogni «mezzuccio» per ottenere quello che volevate e far passare una strage (più che prevedibile!) per un incidente, noi cercavamo, cerchiamo e cercheremo fino alla fine dei nostri giorni di sopravvivere con la morte nel cuore, che voi avete causato!».