
I dubbi del popolo della scuola. Sono tanti, sia i docenti che le perplessità, che sfogliano la margherita per decidere cosa fare con il fondo Espero che permette a ciascun lavoratore della scuola di costruire una pensione che integri quella di base. «Le recenti novità – è spiegato – prevedono che l’assegno previdenziale sia calcolato sui contributi effettivamente versati dal lavoratore nel corso della sua carriera lavorativa. Secondo stime della Ragioneria generale e dell’Inps, con il sistema contributivo l’importo dell’assegno pensionistico, a seconda dell’anzianità maturata, potrà variare dal 50% al 70% dell’ultimo stipendio percepito». Un cambio, che spesso significa taglio, al quale bisogna organizzarsi per rispondere e avere un’entrata integrativa rispetto alla pensione classica.
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