Cosenza

Venerdì 26 Settembre 2025

Operazione a Cetraro, le minacce della 'ndrangheta al direttore dell'albergo: “Ti bruciamo l'auto”

Intimidazioni e minacce. Agli arrestati nel blitz della Dda di Catanzaro vengono contestati diversi episodi di intimidazioni che, secondo gli inquirenti, sarebbero stati commessi anche con l’aggravante del metodo mafioso. Degli 8 indagati, 4 sono finiti in carcere, tre ai domiciliari e per uno è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Gli indagati sono tutti di Cetraro. Uno degli arrestati è accusato di aver minacciato di incendiare l’auto del vicedirettore di una struttura sanitaria privata dell’Alto Tirreno cosentino con lo scopo di costringerlo a «consegnare una somma di denaro non determinate». L’evento delittuoso, mettono nero su bianco gli inquirenti, non si verificò per «cause indipendenti dalla volontà degli indagati». Secondo i magistrati della Dda, questo e altre intimidazioni a scopo estorsivo sarebbero state compiute per agevolare il gruppo criminale che faceva capo a Giuseppe Scornaienchi, uno degli arrestati nel blitz di oggi. Sempre secondo gli investigatori, il gruppo di Scornaienchi operava a Cetraro e nei paesi limitrofi con il consenso della cosca Muto, clan attivo sul Tirreno cosentino e riconosciuto come tale da diverse sentenze definitive.

leggi l'articolo completo